A tre anni esatti dall’entrata in vigore del nuovo Codice dello Spettacolo a firma Franceschini, che avrebbe dovuto finalmente abolire l’utilizzo degli animali nei circhi, ancora nulla di fatto: la politica non ha ancora varato i decreti attuativi, nonostante l’attuale ministro sia lo stesso dell’epoca, rendendo in concreto inattuata una legge di civiltà che collocherebbe l’Italia tra i Paesi realmente rispettosi della natura e degli animali.

Una proposta di progresso, questa, che giace inspiegabilmente nei cassetti del Ministero e che potrebbe restarvi ancora a lungo, considerato che non è stato ancora avviato in Commissione Cultura al Senato l’esame del DDL depositato dal primo Governo Conte a maggio del 2019 per “riaprire” la delega per l’emanazione dei decreti legislativi di attuazione del Codice dello Spettacolo, scaduta il 27 dicembre 2018.

Per questo, le associazioni Animal Law Italia e Gaia Animali & Ambiente Onlus, attive da anni nel promuovere il progresso delle leggi e della tutela legale degli animali, hanno inviato una lettera aperta al ministro Franceschini (foto), titolare del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, affinché si proceda con celerità a rendere efficace la legge n. 175 del 2017, che di per sé è già “morbida” nei confronti del mondo circense, garantendo la possibilità del “graduale superamento dell’uso degli animali”.

Una legge che le Istituzioni dovrebbero attuare con urgenza, anche alla luce della pandemia e del periodo che stiamo vivendo, che ha reso evidente l’importanza di intervenire a tutela del mondo animale e di contrastare gli squilibri che la mano dell’uomo causa al Pianeta, anche con lo sfruttamento ingiustificato degli animali al di fuori dei loro habitat.

“Tre anni fa avevamo pensato di essere davanti a un momento storico e che la riforma potesse essere completata in breve tempo. Prendiamo atto che così non è stato e dell’assenza di comunicazioni in merito alle modalità con le quali il Mibact pensa di raggiungere l’obiettivo“ dichiara l’avvocato Alessandro Ricciuti, presidente di Animal Law Italia, il quale aggiunge: “Con questa lettera abbiamo anche voluto far presente al ministro che non siamo contro la tradizione circense in sé ma contro l’utilizzo di animali: una pratica contraria condannata dalla Federazione dei veterinari Europei e che è stata vietata in sempre più Paesi, senza che ciò abbia impedito la continuazione delle esibizioni con l’utilizzo di clown, giocolieri, trapezisti e altri artisti”.

“Il Circo senza animali c’è ed è bellissimo”, dichiara il presidente di Gaia Animali & Ambiente Edgar Meyer. Non trasporta tristi animali, non ha elefanti costretti a esibirsi stancamente, non ha tigri in gabbia, non ha scimpanzé costretti a fare i clown, non ha orsi che ballano sui palloni. E non ha domatori con la frusta, né ammaestratori con i bastoni, non ha addestratori con scariche di corrente e pungoli d’acciaio. I protagonisti, invece, sono acrobati, contorsionisti, equilibristi, giocolieri, mimi, ballerini e clown. Ecco il circo del presente e del futuro. “A Franceschini chiediamo di riprendere, con coraggio, la strada verso questo tipo di circo divertente, artistico, poetico ed ispirato, che sostituisca il vecchio e superato circo delle gabbie, delle torture, delle scariche di corrente, dei forconi, degli uncini e dei maltrattamenti”, conclude Meyer.

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