Il Cincillà (Chinchilla lanigera) è un roditore, il più longevo tra gli appartenenti al sottordine degli Istricomorfi. Questo morbido animaletto proviene dal Cile e dalle regioni andine di Argentina, Bolivia e Perù.

Conosciuto per la sua folta e soffice pelliccia, il cincillà ricorda la cavia per le dimensioni e la comunicazione basata su uno spiccato linguaggio di suoni, lo scoiattolo per la postura e la coda lunga e setolosa ed infine il coniglio per i grandi padiglioni auricolari che possiede. Questi ultimi servono sia per comunicare, a seconda di come sono posizionate, il proprio umore sia per regolare la temperatura corporea e anche per aiutare l’orecchio a percepire velocemente i più deboli rumori. Nel musetto spiccano anche due occhi grandi, posti lateralmente, che consentono una buona visione notturna e lunghe vibrisse utilizzate come organi tattili. Con il loro temperamento vivace e incline al gioco rappresentano una piacevole compagnia, avendo premura di guadagnarsi pazientemente la loro fiducia anche i soggetti più timidi possono diventare molto affettuosi.

Occorre fare molta attenzione a non afferrarli per la coda e neanche per il pelo che si stacca con estrema facilità lasciando chiazze di pelle nuda, inoltre le orecchie non vanno tirate. Questi accortezze unite alla specificità della dieta e al fatto che non tollerano volentieri schiamazzi e rumori troppo alti, rendono il cincillà un animale adatto a bambini sopra gli 8 anni di età. Poiché sono animali socievoli, è preferibile tenerli in coppia, una femmina e un maschio castrato, oppure gruppi di individui dello stesso sesso, nel caso di maschi l’aggressività può essere ridotta castrando i soggetti prima della maturità sessuale.

Allo stato naturale sono crepuscolari-notturni, ma hanno dei periodi di attività diurna. Prima dell’acquisto, è fondamentale informarsi sulle caratteristiche ed esigenze di questi docili animaletti, per assicurarci di essere in grado di gestirli al meglio e costruire una gabbia o adibire una stanza per loro e assicurarsi di avere a disposizione tutto l’occorrente necessario per garantirgli il maggior benessere.

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Il posto ideale: dove e come farli vivere.

I cincillà sono agili saltatori richiedono gabbie sviluppate in senso verticale e spaziose le dimensioni ideali sono di 2 m lunghezza x 2 m altezza x 2 m di larghezza. Si consiglia di applicare ripiani a varie altezze su cui gli animali possano saltare. Se sono tenuti in gabbie più piccole l’ideale è di lasciarli liberi, preferibilmente di sera in una stanza sicura e senza pericoli (fili elettrici, mobili che possono essere rosicchiati) per permettere loro di fare esercizio. La gabbia deve essere di metallo, perché i cincillà amano rosicchiare e il pavimento della gabbia può essere costituito da rete metallica oppure essere solido, ricoperto da giornali, trucioli, pellet di carta riciclata. Vanno evitati oggetti di plastica che possono essere rosicchiati e rappresentano un pericolo se ingeriti. E’ importante collocare la gabbia in un ambiente tranquillo, lontano da correnti d’aria in una stanza con temperatura di 15-20 C°.

Dentro la gabbia non dovranno mancare:
• Contenitori cibo (meglio se sospesi per evitare che ci finiscano deiezioni), abbeveratoio a goccia con acqua fresca e pulita (povera di cloro e nitrati e ph acido)
• Casetta-nido di legno delle dimensioni di 30 x 25 x 20 cm, foderata di paglia o altro materiale.
• Ruota di dimensioni adeguate (almeno 38 cm di diametro), per permettere all’animale di fare esercizio
• Recipiente per il bagno abbastanza ampio da permettere al roditore di rotolarvisi dentro, con all’interno sabbie specifiche, che va lasciato a disposizione circa mezz’ora ogni 2-3 gg. Questi bagni di polveri sottilissime sono fondamentali per eliminare cellule morte, peli in eccesso, polvere, umidità e grasso della pelle
• Durante l’estate è molto importante mettere a disposizione piastre di ardesia o pirofile di vetro con sotto siberini in un angolo della gabbia per evitare colpi di calore

La pulizia della gabbia e degli accessori va effettuata con acqua calda o con acqua e aceto.

L’alimentazione del cincillà.

I cincillà hanno un sistema digestivo molto specializzato, adattato al loro ambiente naturale caratterizzato da scarsa crescita vegetativa, piante ricche di fibra e povere di energia a causa del clima molto arido e fresco. Sono erbivori obbligati, l’alimentazione di base è costituita da fieno di ottima qualità che non deve mai mancare e pellet specifico per cincillà in quantità limitate. Al contrario che per cavia e coniglio, le verdure fresche e la frutta vanno somministrate in quantità ridottissima, perché possono indurre disturbi digestivi. Per favorire il consumo dei denti a crescita continua è opportuno lasciare a disposizione dei rametti da rosicchiare (gelso, betulla o salice piangente, nocciolo, melo). Gli alimenti che non vanno mai offerti sono: miscele di semi, cereali, carboidrati (pane, grissini, biscotti) frutta secca,
cioccolata, prodotti contenenti latte, acini d’uva e altre delizie zuccherate.

I controlli per la salute.

Il cincillà non richiede vaccinazioni, il consiglio è quello di farli visitare da un medico veterinario esperto in esotici subito dopo l’acquisto e fare eseguire un esame delle feci. In seguito si consiglia di impostare un piano di controlli che
comprenda almeno due visite all’anno. Un’alimentazione scorretta non solo predispone a disturbi intestinali (diarrea, enteriti), ma anche ad alterazioni della dentatura con malocclusione sopratutto a carico di premolari e molari che una volta instauratesi richiedono periodiche limature per consentire all’animale di riprendere ad alimentarsi e spesso
portano alla formazione di ascessi e ad alterazioni dell’articolazione mandibolare che rende severa la prognosi.

Sono animali abbastanza robusti con un potenziale di vita di 15-20 anni e se si osserva una corretta gestione, pulizia e alimentazione si può evitare oltre alle patologie già menzionate anche l’insorgenza di patologie dermatologiche, respiratorie (riniti e polmoniti); patologie urinarie (cistiti, calcolosi); infiammazione e lesioni della cute delle zampe posteriori e dei tessuti ossei sottostanti favorite da sedentarietà, scarsa igiene e obesità. Se si è interessati alla riproduzione di questi animali è importante informarsi preventivamente sulle cause di distocia e le patologie a
cui la femmina può andare incontro durante e dopo la gravidanza.

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Di Valentina Taula Medico Veterinario Clinica Porta Schiavonia Forlì

Medico Veterinario Esperto in Animali Esotici e N.A.C. Per visite e appuntamenti: tel. 0543 26261

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