Come alimentare correttamente il proprio cane e gatto? Questo è sicuramente il principale pensiero di ogni proprietario responsabile. Un settore, quello del Pet Food, che non conosce crisi. Cresce da ogni punto di vista. Non solo il volume del Pet Food venduto, ma anche la ricerca di qualità.

Sulla base dei dati elaborati da IRI Information Resources per la XIV edizione del Rapporto annuale Assalco –Zoomark, i prodotti per l’alimentazione dei cani e gatti in Italia hanno sviluppato un giro d’affari di 2.431 milioni di euro con un incremento del fatturato del +8% (dati annuali misurati a giugno 2021).

I PUNTI VENDITA

Per quanto riguarda i punti vendita, i pet shop tradizionali e le catene di Pet Food rappresentano sempre i principali punti di riferimento per i proprietari di cani e gatti che devono periodicamente acquistare il cibo per i propri Pet e – spesso – cambiare regime alimentare per svariati motivi. Pertanto scelgono un punto fisico per ricevere i giusti consigli dal personale addetto.

Il segmento degli alimenti umidi è ancora il più importante (48,4% di quota totale sul mercato). Quello del cibo secco detiene il 41,2%. A confermarsi molto dinamico è il settore degli snack per cani e gatti funzionali a qualche specifico obiettivo fuoripasto (sempre di più quelli per la masticazione, anche per il gatto) tant’è che il comparto cresce del 13,6%.

IL CASO DELLA BARF

Tra le nuove tendenze che registriamo anche a livello locale, c’è l’alimentazione B.A.R.F., acronimo che sta per Biologically Appropriate Raw Food, ossia cibo crudo biologicamente appropriato. Se ne parla sempre maggiormente rispetto a qualche anno fa, non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra gli stessi proprietari.

Per saperne di più abbiamo coinvolto Andrea, Pet Specialist di Robinson Pet che lavora nel punto vendita di Rimini in Via della Fiera (nella foto con la collega Vanessa).

Appassionato ed esperto della materia, lo abbiamo interpellato per chiedergli cosa ne pensa di questo fenomeno, soprattutto in relazione a ciò che emerge con la numerosa clientela che raggiunge questo punto vendita operativo dal 27 marzo dell’anno scorso, attratta dalle specificità di Robinson Pet.

Riportiamo qui il nostro ‘botta e risposta’ entrando così nel merito di questa ‘filosofia’ per dare come sempre suggerimenti pratici a chi volesse appunto incontrare Andrea e Vanessa già con qualche elemento in più a disposizione, di carattere generale. Ogni cane, ogni gatto – lo ricordiamo – ha la sua storia. Pertanto una regola fissa non esiste.

Vanessa e Andrea, Pet Specialist Robinson Pet Rimini nel punto vendita di Via Della Fiera dove è anche possibile trovare la nostra Guida e una piacevole sorpresa.

L’INTERVISTA

Andrea, tu che sei sempre a contatto con le persone, cosa chiedono? Per la Barf c’è realmente una nuova tendenza?

Sì, lo posso confermare. Molte persone si stanno avvicinando alla Barf.

In che misura?

Difficile dare una misura esatta. La Barf sembra qualcosa di lontano e di molto particolare ancora.

Invece?

In realtà con la Barf, il cane e il gatto non fanno altro che mangiare quello che troverebbero in natura.

La proponente sempre?

Non sempre. Dipende dalle situazioni. La proponiamo specialmente quando ci rendiamo conto che il cliente ha seguito senza successo diverse strade, magari quando con il proprio cane o gatto, a fronte di problemi specifici, la soluzione non arriva.

Un esempio?

Un esempio classico riguarda il cane che ha problemi di allergie. In tal senso, ad esempio, va benissimo il macinato di bovino, i miglioramenti sono notevoli. Inoltre la propongo quando vedo clienti propensi a ricercare gusti particolari. Ancora quando l’animale ha problemi di assimilazione, un’ottima soluzione è il macinato di coniglio.

È da molto conosci la Barf?

Come mentalità la conoscevo già da tempo e ne ho sentito parlare tantissimo. In azienda abbiamo poi seguito numerosi corsi di formazione e di approfondimento sia con i medici veterinari con cui collaboriamo che con le aziende produttrici che sono attentamente selezionate e scelte sulla base di criteri totalmente legati alla qualità del prodotto. Nel nostro caso parliamo di aziende che fanno piccole produzioni, certificate in alimentazione biologica cruda con conoscenze e competenze straordinarie.

Rispetto alla classica crocchetta e all’umido la Barf è un bel cambiamento, non è così?

Sì. Però devo dire che è solo una questione di abitudine, non c’è niente di complicato. Infatti poi chi la prova tende a consigliarla. Certo inizialmente ci vuole una fiducia in noi da parte del cliente. Tutto è più facile quando a suggerirla è il veterinario del cliente stesso oppure quando il cliente utilizza già correttamente una dieta casalinga.

Ecco, a proposito di consigli. Che cosa ti senti di dire a proposito?

Sicuramente prima di tutto quello di rivolgersi a un medico veterinario nutrizionista. Specifico questo perché di norma il veterinario di base non riesce a elaborare una dieta veramente personalizzata.

Possiamo dire che la Barf non è per tutti?

Anche la crocchetta non è per tutti nel senso che bisogna trovare la crocchetta adatta, con la composizione giusta, che il cane tollera, la proteina ideale. Dentro alle crocchette ci sono tantissimi elementi. Non è una valutazione semplice.

Cosa ti piace di più della Barf?

Non voglio entrare in settori che non sono di mia competenza. Però dopo tanti anni di esperienza diretta e indiretta posso dire che per il benessere animale c’è da tenere anche in considerazione che con la crocchetta il cane non ha la sensazione di aver predato. Cosa che invece accade con la con la polpa della Barf. Non dobbiamo mai dimenticare questi istinti primordiali dei nostri cani e gatti. Poi che dire … Si tratta davvero di alimentazione naturale, si va meno dal veterinario, il pelo dell’animale è più lucido e morbido, i denti si puliscono in automatico, l’assorbimento dei nutrienti è migliore. Questo lo si può notare anche dalla quantità di feci.

Altri consigli?

Ne potrei dare molti non credo ci sia spazio. Una cosa la vorrei aggiungere e riguarda i masticativi, un’attività così importante per cani e gatti. L’assortimento è notevole e di grande qualità con masticativi più o meno ‘strong’.

Un altro consiglio Andrea per chi vuole farci un pensierino?

Per iniziare con la Barf in modo diretto consiglio un giorno di digiuno poi come primo step si sceglie una proteina, se si può la scelta sarà la stessa fonte proteica che sta utilizzando come ad esempio polpa di bovino, pollo per 4-5 giorni. Poi nel secondo passaggio si introduce la componente vegetale, utilizzando anche un prodotto disidratato. Terzo step dopo dieci giorni si inizia a capire cosa tollera meglio il cane e man mano si introducono altri elementi come le frattaglie, importanti dal punto di vista vitaminico, il calcio che invece si trova nelle ossa. Nei macinati che vendiamo c’è sia la parte ossea che carnosa quindi come dare la preda intera. Occorre in definitiva valutare la tollerabilità del soggetto. Poi c’è da affrontare il tema degli integratori e sulle quantità. Tutto dipende dallo stato di salute, l’età e lo stile di vita dell’animale. Servono i dosaggi giusti.

Un esempio di mix?

Per un cane di 20 kg posso tranquillamente consigliare 45% ossa polposa, 25% carne, 10% frattaglie, 10% trippa e 10% frutta e verdura.

Direi di concludere parlando di prezzi. Costa molto seguire la Barf?

Facciamo due conti. Una crocchetta buona può costare 20 euro per 2 kg, quindi il prezzo è di 10 euro al kg. Se ho un cane di 20 kg, noi consideriamo il 2% di prodotto Barf, quindi sono 400 grammi al giorno. 3kg di prodotto costano 20 euro quindi 6,60 al kg. In questo caso quindi la Barf costa meno della crocchetta. Si tratta di un esempio, ma nella realtà è una delle situazioni più frequenti.

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