In base ai dati e alle ricerche pubblicate sul Rapporto Assalco-Zoomark 2020 si stima che in Italia siano presenti 60,27 milioni di animali d’affezione, confermando un rapporto di 1 a 1 tra gli animali da compagnia e la popolazione residente in Italia.
Quelli maggiormente presenti sono i pesci (29,9 milioni di esemplari). Seguono: uccelli (12,9 milioni), gatti (7,3 milioni), cani (7 milioni) e i piccoli mammiferi e rettili con – rispettivamente – 1,8 e 1,4 milioni di esemplari. Se consideriamo l’Europa, il conteggio sale a circa 300 milioni di animali d’affezione. Quasi due terzi della popolazione pet è costituita da cani e gatti.
Tornando in Italia, sappiano che il 58% dei proprietari degli animali da compagnia vive in un appartamento, il 55% ha bambini o ragazzi in famiglia che arriva fino al 73% nelle case in cui è presente un piccolo mammifero, come conigli, cavie, cincillà, criceti, furetti, roditori mentre si attesa al 52% tra i proprietari di cani e gatti. Laddove c’è un pet, ecco che le famiglie sono composte mediamente da un numero più elevato di membri rispetto alla media nazionale: 3,4 componenti rispetto ai 2,3 della media nazionale italiana. Per la gioia di tutti, le famiglie non si accontentano
quasi mai di un pet. La media, infatti, è di 2,16 animali da compagnia posseduti.
INDAGINE ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani).
La frequenza media con cui un proprietario porta il proprio animale a
visita più di due volte l’anno è pari al 44,6%, in crescita rispetto agli anni
precedenti (38,6% negli anni 2017 e 2011; 21,4% nel 2007), soprattutto
nelle regioni meridionali e centrali. Rimane invariata la percentuale di clienti che vanno dal veterinario esclusivamente in caso di emergenza (il 16,6%; contro il 14,5% del 2017, il 15,3% del 2011 e il 18,3% del 2007).