Con il superamento dei tre esami previsti da FICSS (Federazione Italiana Cinofila Sport & Soccorso), Erika Cevoli e Glauco (nella foto a sinistra) sono un binomio operativo in ambito Protezione Civile. Da due anni Erika è stata scelta come referente mantrailing di UCS Romagna. Altruismo, costanza, passione, impegno, rispetto per il cane e per il prossimo sono le caratteristiche essenziali per svolgere questo tipo di attività.


Impiegata in uno studio legale e volontaria dell’UCS Romagna (ODV Unità Cinofile da Soccorso Romagna ndr), ed ex VFP1 dell’esercito. Stiamo parlando della 35enne riminese Erika Cevoli che, da qualche anno, fa parte di un’unità cinofila operativa mantrailing, spinta dalla sua passione per i cani e dalla voglia di aiutare il prossimo. Dopo aver trascorso 16 anni in famiglia con una meticcia di nome Bice, è arrivato Glauco, un weimaraner che oggi ha 8 anni. Ed è proprio insieme a lui che sta portando avanti questa nuova avventura.

Erika in formazione e simulazione all’interno di un centro commerciale.

Erika, quando hai deciso di entrare nell’unità cinofila operativa mantrailing? 

Dopo essere stata volontaria della Croce Rossa di Rimini, nel 2017 ho conosciuto la mia attuale associazione, appartenente al coordinamento di Protezione civile di Rimini, quando ho partecipato ad un corso da loro patrocinato e conseguito la qualifica di educatore cinofilo.

Cosa si intende esattamente per Mantrailing?

(Man=uomo, trail=traccia). È un metodo di ricerca persone scomparse e/o disperse, complesso. Al cane da mantrailing, opportunamente addestrato, viene fatto annusare, previo specifico comando, il campione di odore della persona scomparsa e così viene subito indicata la direzione della persona da cercare, in modo da ridurre i tempi di ricerca. Solo con il cane da mantrailing si può lavorare in ambiente urbano altamente antropizzato.

Hai dovuto ottenere qualche attestato/brevetto per poter svolgere questa attività?

Innanzitutto il corso base di Protezione civile che è obbligatorio. La FICSS (Federazione Italiana Cinofila Sport & Soccorso), per il mantrailing prevede 3 esami per arrivare all’operatività, conseguiti da me e Glauco: il primo (MT) in Svizzera, poi quello intermedio (MTI) in Francia, e l’ultimo per l’operatività (MTO) a febbraio di quest’anno a Sarzana, sede della FICSS. Da 2 anni, dopo tanta formazione in giro per l’Italia/Europa, e affiancamento come aiuto istruttore, sono stata scelta come referente mantrailing di UCS Romagna.

Quali cani vengono addestrati per queste attività?

Un cane da soccorso, di qualsiasi razza, non solo deve essere portato e indipendente, ma anche motivato, ma non tutti riescono ad arrivare all’operatività e quindi il percorso si ferma per diversi motivi. Non è solo una questione di razza (anche se ovviamente per la loro conformazione i segugi, i bracchi come il mio, sono agevolati), altrettanto bravo deve essere il conduttore. A volte sono gli umani a deludere le aspettative del binomio. Ed è per questo che bisogna continuare a formarsi per mantenere tutti i requisiti professionali acquisiti nel tempo, per poter intervenire anche a distanza di giorni dall’ultimo punto di avvistamento (le molecole reagiscono in maniera diversa a seconda delle temperature e dei luoghi).

Quali caratteristiche, secondo te, deve avere un conduttore per poter fare parte di una unità come questa?

Deve essere altruista e possedere anche costanza, passione, impegno, rispetto per il cane e per il prossimo, senza dimenticare capacità relazionali e l’attenzione al mondo circostante, perché lo scopo ultimo è quello di intervenire in situazioni delicate in cui ci si trova ad interagire, ad esempio, con i familiari della persona scomparsa.

Nella foto, da sinistra, Erika e Glauco (Weimaraner) con l’istruttore FICSS Luca Barbieri al centro (che è anche associato in UCS Romagna e ovviamente conduttore di unità cinofila operativa mantrailing). A destra il collega Gabriele Sammarini con Tabata (Pastore Tedesco). Ad oggi sono 3 i binomi operativi come ricerca mantrailing, tante altre unità cinofile in associazione sono operative in ricerca superficie (c.d. metodo “scovo”) e altri binomi sono in formazione per le rispettive attività.

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Di Nicola Luccarelli

Giornalista

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