Non tutti gli educatori lavorano allo stesso modo. Per questo, prima di scegliere, è bene farsi un’idea sul professionista che abbiamo davanti. Senza fretta. Richiedendo un colloquio informativo, mettendo al centro il progetto educativo considerando due aspetti: il grado di empatia che il professionista è in grado di esprimere (con noi e con il nostro cane) e un elemento da non trascurare, svelato proprio al termine di questo articolo.

di Sabrina Brusa (Istruttore Riabilitatore Comportamentale. Responsabile nazionale Formazione Cinofila UISP)

Quando necessitiamo di un percorso educativo (o addirittura riabilitativo) con e per il nostro cane, è importante affidarsi a figure professionali, lasciando perdere il “fai da te”. Educare un cane è intraprendere un percorso relazionale paragonabile in tutto e per tutto ad un percorso pedagogico.

Affideresti l’educazione di tuo figlio al primo che passa?

Vero è che, a parità di attestati (che consiglio di richiedere all’educatore che sceglierete per verificare la sua professionalità), non tutti lavorano allo stesso modo e per il proprietario può essere difficile scegliere la persona adatta.

Su quali aspetti bisogna concentrarsi per scegliere bene?

Innanzitutto la tecnica che utilizza: lavora su rinforzi o punizioni? Inibisce il cane (o peggio ancora lo umilia o maltratta) per estinguere un comportamento indesiderato o fa leva su relazione, propositività, emersione di nuovi comportamenti corretti che verranno gratificati?

Queste informazioni sono facilmente reperibili da proprietari che hanno già lavorato con lui, dal veterinario che lo consiglia, dalla pagina web o dalle pagine social dell’educatore.

Chiedetegli di poter assistere ad una sua lezione prima di affidarvi a lui, è un vostro diritto raccogliere tutte queste informazioni prima di iniziare il percorso. Spesso tecniche addestrative o educative coercitive creano paure e ansie nei nostri cani, oltre che compromettere la relazione con noi.

Se ami il tuo cane evita questi metodi ormai desueti e irrispettosi! Un bravo educatore deve inoltre possedere una buona dose di empatia, avere una buona capacità relazionale e comunicativa e quella che io chiamo la dote delle “3 A”: ascoltare, accogliere, accompagnare.

Altra discriminante per me fondamentale: il piano di lavoro che deve essere chiaro, condiviso, accolto dal proprietario che sarà parte attiva durante il percorso che affronterà insieme al suo cane.

E’ importante ricordare che tutti i comportamenti del cane sono mossi da stati emotivi e cognitivi e rispondono a leve genetiche chiamate motivazioni. Pertanto l’educatore al quale vi affiderete dovrà conoscere l’etogramma del cane e i suoi comportamenti normotipici ed essere in grado – per competenze e onestà intellettuale di indirizzarvi a un istruttore riabilitatore qualora il problema sia più complesso.

Distinzione dei ruoli.

E veniamo alla importantissima distinzione di ruoli, che non è solo accademica, ma si basa su differenti percorsi formativi, ovvero le competenze di: operatori cinofili, educatori, istruttori riabilitatori, tecnici sportivi.

L’operatore cinofilo è un’assistente al campo che supporta e aiuta l’educatore durante le lezioni. L’educatore cinofilo ha un ruolo prettamente educativo. Aiuta cane e conduttore a migliorare la loro relazione, intraprende percorsi educativi individuali o di gruppo su cani normotipici, ovvero cani che non presentano alterazioni nel loro etogramma.

L’istruttore riabilitatore, invece, è una figura esperta in problematiche del comportamento (ansie, paure, fobie, reattività). E’ un educatore che si è specializzato nelle alterazioni dei moduli comportamentali normotipici e collabora spesso con un medico veterinario comportamentalista.

Il tecnico sportivo è un educatore specializzato in una o piu’ discipline sportive.

In Italia purtroppo le figure cinofile non hanno un albo specifico consultabile (come per esempio avviene per i veterinari, gli psicologi, ecc.). Ogni educatore o tecnico o istruttore è riconosciuto solo dall’Ente di Promozione Sportiva a cui appartiene e inserito nei registri del CONI.

E’ certamente un primo passo verso un iter di riconoscimento di queste figure ma la strada è ancora lunga anche se da parte di organi di certificazione indipendenti è nato di recente un sistema di gestione della certificazione orientato al pieno rispetto dei principi cardine della ISO 17024.

Questa certificazione delle persone avviene secondo principi di indipendenza, imparzialità, oggettività e obiettività di giudizio. Quindi un educatore o istruttore che ha ottenuto anche questa certificazione è una maggiore garanzia di serietà e professionalità.

Come avrai intuito la scelta del professionista a cui affidare il vostro amico a 4 zampe non è semplice. Fidatevi e affidatevi a chi per competenze, passione e disponibilità vi trasmetterà maggiore fiducia e soprattutto fidatevi di quello che vi comunica il vostro cane: se non gli va a genio, cambiate aria, i cani non mentono mai!

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