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La cura e la prevenzione delle malattie è uno dei principali bisogni dei proprietari. Anche per questo il mercato europeo dei prodotti nutraceutici per animali domestici è letteralmente esploso negli ultimi anni. Nel 2021 ha toccato il valore di 1,55 miliardi di dollari e si prevede che nel 2026 possa arrivare a 1,82 (fonte: Market Data Forecast). Si tratta di uno dei segmenti a crescita più veloce nel comparto
della pet industry nonostante l’utilizzo di questi prodotti sia una pratica piuttosto recente in
medicina veterinaria.

Un settore in piena espansione e che, proprio per questo, richiede attenzione da parte del legislatore e del consumatore che dovrà rivolgersi a produttori seri e affidabili sull’efficacia clinica e la sicurezza d’impiego del prodotto. Ma in quali settori sono prevalentemente usati? Ecco i risultati della mia analisi.


Gli ambiti di maggiore utilizzo.

Gli ambiti in cui c’è maggiore utilizzo sono: comportamento e la funzione cognitiva, i modulatori del microbiota intestinale, per il benessere delle articolazioni, della cute, del mantello, delle vie urinarie e gli epatoprotettori. A che punto è la ricerca scientifica in questi ambiti?

Per tutto ciò che riguarda la modulazione del microbiota intestinale nel cane e nel gatto ci sono diversi studi, così come molte proposte da parte delle aziende. C’è vivacità anche per quel che riguarda il comportamento. Gli altri ambiti sono meno animati. In questo campo, come per altri, la medicina veterinaria procede sulla base di quello che accade in medicina umana.

Disbiosi e microbiota intestinale.

Per i modulatori del microbiota intestinale c’è sicuramente da evidenziare che l’utilizzo si sta estendendo anche ad ambiti che non erano inizialmente contemplati, soprattutto da quando è emersa l’evidenza che una disbiosi intestinale può essere associata anche a condizioni patologiche diverse come problematiche comportamentali, patologia renale cronica, del fegato, del pancreas. La ricerca tuttavia è ancora agli albori. È da circa quindici anni che le nuove metodiche di analisi del DNA batterico hanno permesso di
cominciare ad analizzare in maniera davvero approfondita il microbiota intestinale. In caso di disbiosi le strategie proposte e più efficaci includono i probiotici, i batteri tindalizzati, lieviti spenti o parti della parete dei lieviti come i mannano-oligosaccaridi, i prebiotici, gli estratti vegetali. Possono essere proposti in caso di enteropatie croniche e, soprattutto i probiotici, nella gestione della diarrea acuta nel cane e nel gatto.

Articolazioni.

Per quanto riguarda le articolazioni, in questo caso si fa riferimento a molecole come il condroitin solfato e la glucosamina, il collagene di tipo II che hanno la funzione di favorire la rigenerazione della cartilagene danneggiata e avere proprietà antinfiammatorie, così come ad esempio anche gli acidi grassi omega-3 ottenuti dall’olio di pesce o dall’olio di alghe, quindi l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido
docosaesaenoico (DHA) che hanno una chiara evidenza rispetto al loro ruolo antinfiammatorio. Questi prodotti vengono in genere associati a molecole ad azione antiossidante perchè, dove c’è una forte infiammazione dell’articolazione c’è sempre un certo grado di stress ossidativo. Per i prodotti di origine vegetale sono indicati i principi attivi contenuti nella pianta di Boswellia serrata. Tutto questo ha senso per le problematiche articolari di tipo cronico. Per i cuccioli in accrescimento non esiste alcuna evidenza che l’integrazione nella dieta dei cuccioli di questi nutraceutici possa aiutare nella prevenzione
delle problematiche articolari.

Benessere di cute e mantello.

Per il benessere di cute e mantello sono indicati olio di pesce e oli vegetali con acidi grassi omega-6, omega-3 e altri nutrienti con azione trofica sulla cute come vitamine del gruppo B, vitamina A, vitamina E,
le proteine e gli aminoacidi solforati, metionina e cistina, zinco, secondariamente rame e selenio. In presenza di dermatosi, quindi con processi infiammatori di natura cronica la cui eziologia può essere variegata, il corretto apporto di questi nutrienti è importante per favorire la normalizzazione della situazione. Nel cane esiste la dermatosi da carenza di zinco e alcune razze sono predisposte. È il caso di Alaskan malamute e Siberian husky, ad esempio, che hanno quindi bisogno di un livello di zinco aumentato nella loro dieta.

Protezione del fegato.

Per gli epatoprotettori questa è una categoria costituita principalmente da molecole ad azione antiossidante e antinfiammatoria. Sono molto utilizzati gli estratti di cardo mariano da cui si ottiene la
silimarina, e altre molecole ed estratti vegetali come la curcuma e tarassaco. Poi ci sono
alcune molecole, intermedi di via metaboliche, che nel paziente epatopatico possono
vedere un certo grado di deficit; è il caso della s-adenosilmetionina, la cosiddetta SAME.
Altre molecole che hanno un effetto protettivo sul fegato sono carnitina, fosfatidilcolina,
colina. In genere sono proposti a soggetti che soffrono di epatiti croniche, più raramente
epatiti acute e intossicazioni alimentari con conseguenze negative sul fegato.

Cistiti ed infezioni delle vie urinarie.

Per cistiti e infezioni delle vie urinarie sono indicate molecole di diversa natura e origine ad azione
antiossidante e antinfiammatoria. Sono proposti molto spesso gli estratti di mirtillo e il
mannosio. Negli alimenti per cani e gatti a volte si trova la glucosamina perché può
concorrere all’integrità della parete vescicale. In genere sono trattamenti proposti a
soggetti che soffrono di cistiti e infezioni ricorrenti che possono favorire la comparsa di
calcoli da struvite.

Comportamento e funzioni cognitive.

Per il comportamento e le funzioni cognitive nel cane ci sono alcuni studi che sembrano dimostrare un certo effetto ansiolitico da parte di alcune proteine idrolizzate come ad esempio l’alfa-casozepina e idrolizzati di pesce. Meno evidenze ci sono sul triptofano proposto anche in umana. Sugli estratti vegetali non ci sono studi a supporto della loro efficacia. Tuttavia passiflora, valeriana, biancospino,
teanina sono potenzialmente impiegabili peraltro senza il rischio di effetti avversi.

Relazione microbiota e sistema nervoso centrale.

Una branca più recente è quella che ha evidenziato il rapporto esistente tra microbiota
intestinale e il sistema nervoso centrale per cui è possibile che tutti i supplementi utilizzati
come modulatori del microbiota intestinale possono avere effetti positivi anche sul
comportamento. Anche se con poca letteratura, in medicina veterinaria sta acquistando
una certa popolarità l’uso di olio di canapa come fonte di CBD, cannabidiolo che può avere
effetti positivi anche sul comportamento aggressivo e ansioso del cane. Per quanto
riguarda la funzione cognitiva degli animali anziani, ci sono studi interessanti sull’uso di
trigliceridi a media catena o MCT. Idealmente potrebbero essere proposte anche molecole
ad azione antiossidante, l’arginina o estratti vegetali come il ginkgo biloba.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Di Domenico Chiericozzi

Giornalista e direttore Città a 4 Zampe

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