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In Italia 3 milioni di cani e gatti soffrono di problemi intestinali cronici. Anche in medicina veterinaria, come in quella umana, è in corso un cambio di ottica. Un cibo sano è essenziale per mantenere il sistema digestivo ben funzionante così come è importante conoscere le abitudini alimentari di cani e gatti e il funzionamento del loro apparato digerente.

Cosa dice la ricerca.

Cani e gatti hanno una digestione simile alla nostra ma apparati digerenti diversi. La ricerca, che negli anni ha fatto numerose scoperte, ha confermato definitivamente che gli organi che compongono l’apparato digerente sono interconnessi con le altre strutture dell’animale e che il sistema è tutt’altro che indipendente. In particolare il microbiota intestinale nel cane e nel gatto, questa volta molto simile a quello umano, ha un ruolo chiave nel mantenimento della salute e dell’immunità.

I disturbi gastrointestinali.

I disturbi gastrointestinali sono uno dei motivi più comuni di visita dal veterinario. In tutte quelle condizioni che impediscono la corretta digestione o che alterano la velocità di transito dell’alimento nel tratto digerente, esse possono causare disidratazione, malnutrizione e altri gravi problemi di salute, pertanto è importante riconoscerne i sintomi e rivolgersi al veterinario. E per quanto riguarda il trattamento, tutti i più recenti orientamenti per il trattamento della gastroenterite in un’ottica “One Health”, dovranno necessariamente tenere in considerazione le raccomandazioni relative all’uso sempre più oculato degli antibiotici e il problema dell’antibiotico-resistenza (AMR).

Il trapianto del microbioma fecale.


Nei cani e nei gatti le malattie gastroenteriche sono sempre più valutate sulla base di una disbiosi intestinale che si riflette sul funzionamento del sistema immunitario. Cresce l’attenzione anche verso un altro gruppo di malattie importanti, le dermatiti atopiche. In Italia c’è un progetto approvato dall’Organismo Preposto al Benessere Animale dell’Università di Padova (OPBA) ed è il “Progetto Pet FMT” di EuBiome startup innovativa e spin-off dell’Università di Padova. Il progetto ha il duplice obiettivo: rendere disponibile il trapianto subito, in modo semplice e sicuro, a chi può trarne beneficio; raccogliere dati per sviluppare conoscenza sul microbioma e sul trapianto fecale in pet. La raccolta centralizzata e standardizzata consente di applicare le tecniche di intelligenza artificiale e identificare segnali altrimenti invisibili al cervello umano (l’indice di disbiosi del Prof. Suchodolski è un esempio). ll trapianto di microbioma fecale (FMT) è un trattamento che prevede di trasferire i microbi che vivono nell’intestino (microbioma o microbiota) da un organismo a un altro. In genere lo si fa da un sano a un malato a scopo terapeutico, ma anche da malato a sano a scopo di ricerca.

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