L’Ufficio Ambiente del Comune di Riccione, a seguito di alcune segnalazione di maltrattamenti nei confronti di cani e gatti presenti all’interno della struttura, ha avviato verifiche sul Canile di Riccione in viale Albana. Accusa e fatti che al momento devono ancora essere provati. Per questo gli Uffici competenti hanno convocato Massimiliano Lemmo, presidente dall’associazione “E l’uomo incontrò il cane” K.L” (associazione che lo gestisce) per una verifica.
Sarà compito dell’Ufficio Ambiente verificare la correttezza nelle procedure, a partire dalla somministrazione adeguata di cibo idoneo, e l’uso di elementi coercitivi come il “collare a strozzo” per portare a passeggio i cani e museruole permanenti anche in gabbia ed altre incurie e inefficienze nei confronti degli animali ospitati.
L’associazione “E l’uomo incontrò il cane” K.L” è la stessa che dal 1 luglio 2005 fino al 31 marzo 2009 ha collaborato con il Comune di Rimini ed i Servizi Veterinari dell’AUSL, insieme ad altre associazioni animaliste presenti sul territorio, alla gestione del canile comunale di Rimini (attualmente l’incarico è affidato alla Cooperativa Cento Fiori).
Il “collare a strozzo” (che è più corretto chiamare collare a scorrimento) è uno strumento legale che ancora oggi trova un certo consenso tra gli addetti ai lavori e non. In Italia è vietato, ad esempio, nel Comune di Milano che nel 2020 ne ha proibito l’utilizzo (con alcune deroghe). Purtroppo è facile trovarlo anche online, così finisce nelle mani di proprietari poco consapevoli e professionisti del settore che lavorano ancora adottando metodi coercitivi, basati cioè sulla somministrazione di stimoli avversi al cane fino a quando il soggetto non emette il comportamento desiderato. Metodo in completa antitesi con le tecniche di addestramento alternative più recenti basate sul rinforzo positivo o sui metodi cognitivi relazionali. Città a 4 Zampe è contro l’utilizzo del collare a scorrimento sia in ambito educativo che di addestramento.