Fediaf ha “tradotto” il Codice di buona pratica di etichettatura degli alimenti per animali da compagnia.

Il pet food industriale garantisce qualità, adeguatezza e sicurezza nutrizionale grazie ad una legislazione comunitaria che ne regolamenta il processo produttivo, dalla selezione delle materie prime alla commercializzazione. Normative cui è sottoposta anche l’etichettatura, al fine di fornire informazioni veritiere sulle caratteristiche del prodotto destinato al cliente finale.

In un’ottica di trasparenza, la Fediaf (Federazione Europea dell’Industria degli alimenti per animali da compagnia) ha recentemente aggiornato il Codice di buona pratica di etichettatura “traducendolo” in un documento comprensibile anche ai non addetti ai lavori.

Questa guida è ad oggi consultabile sul sito di Assalco, l’Associazione che si fa portavoce di Fediaf in Italia.

Soffermandosi dunque sull’etichetta di una qualsivoglia confezione di pet food si potranno leggere le seguenti dichiarazioni obbligatorie: nome e descrizione, lista ingredienti, componenti analitici (percentuale di nutrienti ed additivi), scadenza, numero di lotto, nome produttore/distributore, modalità d’utilizzo, dichiarazione del peso e/o della quantità. L’occhio inevitabilmente ricadrà su una diversificata terminologia.

“Completo” e “complementare”. Il pet food si definisce “completo” quando apporta i nutrienti essenziali alla loro dieta. “Complementare” perchè va associato ad un altro alimento,  ad esempio uno snack, utile a preservare la salute o l’igiene orale del pet, parte della sua integrazione quotidiana.

Le diciture “Con pollo, con pesce, ricco in manzo” indicano i derivati animali presenti nella ricetta; “ricco in”, e “con” si riferiscono alle quantità secondo precisi parametri espressi in percentuale: ad esempio “aromatizzato con” (meno del 4%), “con” (almeno il 4%), “ricco in” (almeno il 14%), ecc.

Il produttore è altresì autorizzato ad apporre claim come “elevato tenore di” (almeno il 15% in più rispetto allo standard), o “ridotto contenuto di” (inferiore al 15% rispetto allo standard). Le modalità di dichiarazione della composizione stessa variano per categoria (carni e derivati, vegetali, cereali, minerali ecc.)., o per singolo ingrediente (proteine disidratate, frumento, amido di mais, ecc.).

Le materie prime inoltre, non sempre reperibili fresche o congelate, possono anche trovarsi in forma disidratata; in ultimo gli additivi, (es. vitamina C, betacarotene, tocoferoli, ecc.) contribuiscono a conferire consistenza e colore, preservano le prerogative del prodotto e ne assicurano il livello nutrizionale.

Al fine di assicurare un pet food nutriente e al contempo accessibile a tutti, è fondamentale sapere che l’industria utilizza materie prime derivanti dalla filiera alimentare umana in eccedenza, altamente nutrienti ma scarsamente utilizzati nella nostra alimentazione a causa delle mutate abitudini culturali (es. stomaco, fegato, polmone, ecc.), ma comunque idonee al consumo umano. Per volere dell’autorità è in atto una rigorosa procedura di controllo degli ingredienti, a tutela della salute dell’animale e nelle quantità minime necessarie per non arrecare effetti indesiderati.

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