Tante le idee e le proposte per questa nuova visione delle aree di sgambamento cani. La quantità è importante, ma non è tutto. Oltre alle questioni relative al decoro, all’igiene e della sicurezza, c’è da affrontare tutto il tema, importantissimo, degli aspetti comportamentali.


A cura della Dott. Fabio Vergoni

(Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale)

Allo stato attuale, secondo l’ordinanza 27 Luglio 2021 ( proroga dell’ordinanza contingibile e urgente 6 Agosto 2013, e successive modificazioni, concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani)  l’unica possibilità per chi vuole vedere il suo cane libero di correre e esprimere se stesso è l’area di sgambamento o sgambatoio.

L’alternativa, in tutti gli altri contesti, e il guinzaglio lungo massimo mt 1,50, e la museruola sempre pronta per gestire determinate situazioni comprese quelle di rischio per l’incolumità pubblica. In questo contesto normativo appare evidente che questa area di “libertà etologica” diventa un obbiettivo importante per una amministrazione comunale attenta al benessere animale.

Il Dott. Fabio Vergoni.

A Rimini purtroppo le aree di sgambamento sono poche e  presentano criticità, recinzione e panchine spesso danneggiate, presenza di buche e deiezione non raccolte, spesso la fontana è utilizzata per la cura personale del corpo da parte di parte di persone che vivono all’aperto, griglie di scolo delle fontane spesso otturate, assenza di dispenser di sacchetti per la raccolta delle deiezioni, che permetterebbe invece anche ai padroni più smemorati di mantenere l’area pulita e in ordine dopo il passaggio del loro amico cane.

Quello che faremo subito è correggere questa situazione di incuria ed  effettueremo modifiche nella gestione, mediante un nuovo regolamento per l’accesso all’area di sgambamento per cani.

Le aree di sgambamento, per esempio, dovranno essere monitorate da videocamere sia per della regolarità del loro utilizzo che come deterrente e controllo di comportamenti non regolari dell’utenza.

I cani che entreranno nell’area di sgambamento dovranno essere microchippati, vaccinati ed avere effettuato trattamenti contro parassiti esterni ed interni.


Un altro fattore importante di cambiamento riguarda la gestione comportamentale dell’area di sgambamento in quanto non si può caricare l’utenza di competenze che non ha.

Non è, infatti, sufficiente che tutto sia “sotto la vigile responsabilità degli accompagnatori” e non parlo solo degli aspetti igenico-sanitari, ma soprattutto degli aspetti comportamentali.

Si formeranno dei referenti di area ( volontari della zona) che in determinati orari saranno di supporto per la formazione dei gruppi di interazione( operazione molto complessa e non intuitiva, su cui deve essere fatta una specifica formazione dell’operatore)e gestiranno i tempi di permanenza e la turnazione ( evitando che le aree stesse diventino terreno di conquista per cani, specie fortemente territoriale).

Questi volontari referenti di zona saranno anche garanzia di struttura  sempre efficiente, ci sarà un recapito telefonico a cui il cittadino può rivolgersi in caso di problematiche.

In seguito alle risoluzione di queste problematiche, si effettuerà una mappatura delle aree verdi per la costruzione di nuove aree di sgambamento e ci sarà un confronto con i residenti dei vari quartieri in quanto non è necessario costruire, tanti sgambatoi, ma bastano solo quelle che servono. Rimini è una città turistica e deve garantire a tutti i cani, residenti ed ospiti, di potersi muovere liberamente manifestando tutti i loro comportamenti specie-specifici, deve essere il nostro biglietto da visita un passo in più verso il nostro obbiettivo comune, diventare una città “centro benessere” per gli animali.

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