L’utilizzo della medicina rigenerativa è divenuta ormai una consolidata realtà terapeutica per la cura di molte patologie anche in medicina veterinaria. Il PRP (Platelet Rich Plasma-Plasma Ricco di Piastrine) viene utilizzato per favorire la guarigione tessutale. È stato osservato come il PRP, somministrato localmente nella sede di lesione, attivi le funzioni biologiche che promuovono la rigenerazione e la riparazione dei tessuti.

A cura del Dott. Giovanni Raduzzi, Medico Veterinario Clinica Casa del Cane Rimini

Dott. Giovanni Raduzzi


Inizialmente scoperto ed utilizzato nella dentistica per favorire il consolidamento osseo degli impianti dentali, il PRP è stato poi sperimentato con risultati molto incoraggianti anche in campo ortopedico sia umano che veterinario in molte patologie ed in particolar modo nelle osteoartrosi, nelle condropatie, nelle lesioni tendine, muscolari e legamentose.

I fattori di crescita sono una valida terapia per la rigenerazione dei tessuti. Le piastrine sono componenti della parte corpuscolata del sangue e sono importanti nei processi di coagulazione in presenza di emorragie, traumi o ferite; esse non formano solo il coagulo, bensì partecipano in forma attiva ai processi di riparazione e rigenerazione dei tessuti lesi.
Quest’ultima specifica azione dipende dal fatto che le piastrine, al loro interno, contengono dei cosiddetti fattori di crescita (Growth Factors), in grado non solo di stimolare la rigenerazione tissutale e la replicazione cellulare, ma anche di mettere in campo un’imponente risposta antinfiammatoria locale chiamata chemiotassi.

È stato osservato come il PRP, somministrato localmente nella sede di lesione, attivi le funzioni biologiche che promuovono la rigenerazione e la riparazione dei tessuti.

Una volta sfiammato e iniziato il processo di rigenerazione del tessuto trattato, il PRP viene riassorbito rapidamente dall’organismo e viene sostituito da nuovo tessuto. Esso rappresenta dunque un metodo biocompatibile, sicuro ed efficace per stimolare la neoformazione di vasi sanguigni.

Il concentrato piastrinico è un prodotto ottenuto attraverso una particolare lavorazione del sangue e che presenta caratteristiche uniche nel suo genere. Il trattamento a cui viene sottoposto consente di separare la parte contenente le piastrine dal resto del sangue ottenendo così una concentrazione piastrinica 4/5 volte superiore rispetto al sangue.

L’uso del concentrato piastrinico permette la rigenerazione dei tessuti in modo naturale, fornisce al paziente un sollievo duraturo dal dolore ed aumenta la mobilità dell’articolazione colpita. Il tutto senza rischio di reazioni allergiche o trasmissione di malattie infettive poiché il concentrato viene ottenuto dal sangue del paziente stesso. L’elevata concentrazione dei fattori di crescita nel sito di inoculo permette una guarigione accelerata. Si tratta di un intervento poco invasivo e quindi molto ben tollerato.

Procedura e tempistiche.

Le tempistiche di preparazione e di applicazione sono brevi. Nei 10 giorni precedenti al trattamento il nostro amico non deve ricevere trattamenti con FANS perchè questo diminuisce la qualità del PRP. Il primo passaggio consiste nel prelievo di una ridotta quantità di sangue del paziente; questo va poi “lavorato” per ricavare il PRP da infiltrare. Il secondo passaggio invece sta nell’effettuare una sedazione e la preparazione sterile dell’articolazione da trattare ed infine eccoci pronti per infiltrare la zona interessata. Il volume inoculato va da 1 a 5 ml. in base all’articolazione colpita.

Dopo il trattamento non ci sono precauzioni particolari da seguire. In alcuni casi il paziente manifesta un leggero fastidio nel punto di inoculo nelle successive 24-72 ore e si suggerisce di applicare ghiaccio sulla parte ; nei casi più dolorosi si può ricorrere ad un farmaco antidolorifico (non appartenente ai FANS) come il Tramadolo per 2 o 3 giorni con contemporanea limitazione dell’attività fisica.


Uno studio in doppio cieco ha dimostrato che una sola infiltrazione di PRP in cani con osteoartrosi è stata in grado di migliorare nettamente la sintomatologia dolorosa e dare risultati non soltanto soggettivi (da parte del proprietario) ma oggettivi (in termini di risultati misurabili) dopo 12 settimane.


La maggior parte dei proprietari riferisce di vedere benefici già entro i primi giorni; alcuni hanno notato una ricaduta lieve o moderata dei sintomi circa 2 settimane dopo il trattamento prima di vedere un beneficio più prolungato.
Il risultato del trattamento in taluni casi può durare anche oltre 1 anno.

Possiamo concludere affermando che il PRP è un valido alleato sia in medicina umana che veterinaria in molteplici situazioni (ortopediche, oftalmologiche, dermatologiche e odontoiatriche) tra cui anche l’osteoartrosi del cane.

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