Tutte le variazioni alla normalità indicano che “qualcosa non va”. Ecco che cosa si può desumere da una semplice osservazione.


di Dott. Giovanni Raduzzi (Medico Veterinario Clinica Casa del Cane Rimini)

Distinguiamo l’occhio inteso come il bulbo oculare e gli annessi, cioè le palpebre e la congiuntiva. L’occhio normale deve apparire lucido e brillante, normalmente lubrificato dalle lacrime, bene aperto e non infastidito dalla luce o dolente.

Se osservato di lato assomiglia al vetrino di un orologio con una cornea perfettamente trasparente. Tutte le variazioni da questa normalità possono indicare che “qualcosa non va”. Spesso la malattia oculare si inserisce nel contesto di una malattia sistemica ed in questo caso si associa a sintomi di malessere generale.

Oculopatie ereditarie.

Nei cani e nei gatti di razza vengono eseguite delle visite oculistiche con lo scopo di eliminare/ridurre la comparsa nei discendenti di malattie dell’occhio trasmesse geneticamente. Queste possono essere congenite e comparire già nel cucciolo a pochi mesi di età o acquisite e manifestarsi nel soggetto adulto. Talvolta sono compatibili con una vita pressochè normale ma in taluni casi sono invalidanti potendo portare a cecità.

Vediamo ora una rapida carrellata in cui l’occhio può assumere degli aspetti particolari.


Occhio bagnato.

Può dipendere da un eccesso di lacrimazione (epifora) o da un difetto del deflusso lacrimale dovuto ad un sistema lacrimale non efficiente; anche alcuni difetti delle palpebre (come l’entropion) o delle cilia (che sfregano la superfice corneale) possono provocare un occhio
bagnato.

Occhio secco.

Talvolta le lacrime secrete sono insufficienti (cheratite secca), altre volte hanno un difetto della frazione lipidica per cui si “asciugano” velocemente (dislacrimie evaporative). Le razze brachicefale(canine e feline) spesso presentano ipolacrimie e questo, associato ad un minore ammiccamento, può dare secchezza oculare.

Occhio bianco.

Quando la cornea è coinvolta in processi patologici (infiammatori, infettivi o traumatici) si infiltra con acqua e cellule e perde la sua trasparenza assumendo un aspetto lattescente. L’occhio biancastro compare sempre negli animali anziani (nucleosclerosi). Altre causa
importante è l’opacità della lente (cataratta) per cause congenite, ereditarie, traumatiche, metaboliche (diabete) e senili.

Occhio rosso.

Compare per lo più a causa di blefariti e congiuntiviti; talvolta si evidenziano emorragie intraoculari come conseguenza di traumi, alterazione della coagulazione (es. avvelenamento di ratticidi), distacchi di retina o neoplasie intraoculari.


Occhio nero.

Quando la cornea è preda di uno stimolo cronico protratto negli anni si deposita sempre del pigmento (melanina). Ciò si nota nella cheratite secca e nella cheratite superficiale cronica (delle razze da pastore come il Pastore Tedesco, Pastore belga, ecc.). Si osserva anche negli Shih Tzu e nei Carlini (dalla mezza età in poi) dove il continuo contatto tra pelo e cornea porta alla formazione di pigmento nella parte interna (mediale) della cornea.


Occhio dolente (chiuso).

Specialmente nella stagione estiva possono entrare delle spighe di graminacee; situazione decisamente più grave è l’attacco di glaucoma acuto con ipertensione della camera anteriore; le razze brachicefale (ma non solo) possono presentare ulcere corneali superficiali o profonde. Anche il contatto con sostanze chimiche (acidi o alcali) può rendere l’occhio dolente.

Occhio sporgente.

Nel glaucoma cronico l’occhio aumenta le sue dimensioni (buftalmo) ma l’occhio può sporgere anche a causa di “qualcosa” che lo spinge da dietro ad es. un ascesso retrorbitale o una neoplasia retrorbitale. Le razze brachicefale hanno un esoftalmo strutturale e facilmente (per piccoli traumi o per attività di gioco) sviluppano una proptosi (sublussazione del bulbo) con incapacità ad ammiccare completamente (lagoftalmo).

Emergenza? Ecco che cosa puoi fare.

Quando provano fastidio all’occhio i cani e i gatti facilmente si grattano con la zampa o lo strofinano per terra; questo peggiora la situazione perciò la prima cosa da fare è applicare un collare elisabettiano per evitare che questo succeda.

Se c’è l’evidenza di un trauma o di un disagio possiamo praticare degli impacchi freddi. Dopo un contatto con sostanze irritanti sciacquiamo abbondantemente l’occhio possibilmente con soluzione fisiologica sterile allo 0,9%. Possiamo ottenere un effetto rinfrescante con degli impacchi di un infuso di camomilla o di malva; l’acqua borica al 3% sortisce un effetto antisettico.

Se il problema persiste è consigliabile sottoporre il nostro amico ad un controllo oculistico.

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