L’abbandono di gatti è un fenomeno in aumento e il volontariato è fortemente impegnato ad arginare il problema. Serve tuttavia una svolta.


Ecco le gattare pure, quelle con pochi fronzoli e molta sostanza, vere signore che preferiscono soccorrere e sfamare le colonie feline con ogni tempo e 365 giorni all’anno ad altre occupazioni, magari più comode ma meno entusiasmanti. Sono delle eroine, naturalmente poche apprezzate da chi non fa nulla per gli altri e quando le vede invoca “La fame nel mondo” ed altre emergenze planetarie tanto per lavarsi la coscienza per quanto vede, senza muovere un dito, nel giardino di casa. Sono le componenti dell’associazione A-mici di Soraya, guidate dalla presidente Carmen Prati.

Quando e come nasce l’Associazione A-mici di Soraya?

“L’associazione A-mici di Soraya-un aiuto per mici in difficoltà, è nata il primo giugno del 2013 dalla volontà di alcune persone di costituire un’organizzazione di volontariato con lo scopo di difendere i diritti degli animali e di promuovere ogni forma di aiuto e assistenza nei confronti degli animali stessi in difficoltà, in particolare per i problemi legati al randagismo e all’abbandono”.

In quali ambiti agisce l’associazione?

“Abbiamo 21 iscritti: alcuni si occupano principalmente di gestire colonie feline, provvedendo quotidianamente al sostentamento dei gatti e al loro benessere. Altri si occupano della raccolta di cibo presso negozi e supermercati, altri fanno volontariato al canile sempre per i gatti, altri ancora si dedicano alla cattura e sterilizzazione delle colonie feline. Inoltre alcuni Comuni della zona, Verucchio, Poggio Torriana e Santarcangelo, hanno stipulato una convenzione con la nostra associazione per la sterilizzazione delle loro colonie feline, presso il servizio veterinario dell’Ausl di Rimini e quindi ci dobbiamo occupare anche di queste zone”.

Da sinistra la presidente Carmen Prati con Claudia Ganzaroli

Quali sono in particolare le emergenze che dovete affrontare in questo periodo?

“Le emergenze sono tante quella più urgente è catturare e far sterilizzare più gatte possibile, per evitare nuove cucciolate che andrebbero ad aumentare le colonie feline già troppo numerose, mentre il nostro scopo come prevede la legge è quello di contenere il randagismo”.

La figura della “gattara” non è agevolata, molto spesso, dalla popolazione. Perché a volte siete trattate così ingiustamente?

“Noi in tante situazioni e in tanti casi siamo malviste e ostacolate da quelle persone che non amano i gatti, non sopportano neppure la loro vista e quindi provano fastidio solo a vederli circolare nel loro giardino o vicino casa. Invece i gatti randagi sono per legge tutelati e liberi di girare nel territorio sia pubblico che privato, purtroppo sui gatti ci sono tuttora molti pregiudizi perché sono animali poco conosciuti. Per fortuna ci sono anche tante persone brave e sensibili di fronte ai problemi quotidiani che questi animali devono affrontare per sopravvivere e cercano di aiutare il più possibile”.

Se volesse dare alla sua associazione un obiettivo, o più obiettivi per la fine del 2021 quali indicherebbe?

“Per la fine del 2021 chiedo che da parte della nostra amministrazione comunale venga finalmente realizzato un gattile comunale. A settembre del 2020 la nostra associazione, assieme ad altre di Rimini, ha avuto un incontro con l’assessore e i referenti per il Canile di Rimini e per le colonie feline. In quell’occasione ci hanno spiegato di aver individuato un’area nella zona di Spadarolo, ex polveriera, dove avrebbero pensato di realizzare un gattile, che c’è un progetto e per costruirlo sono stati stanziati dei soldi ma purtroppo fino ad oggi non abbiamo visto niente”.

In parte ha già risposto, ma cosa chiede la sua associazione alla prossima amministrazione comunale?

“Mi ripeto, alla prossima amministrazione comunale chiedo che venga costruito finalmente un gattile, l’attuale amministrazione, nonostante le varie promesse, sembra non sia interessata a realizzarlo. Ma i gatti non possono più aspettare, dal gennaio di quest’anno vengono presi in canile solo se stanno male. C’è una delibera della Regione Emilia Romagna, uscita nel 2013, che ribadisce che i gatti devono stare separati dai cani. Il tempo per realizzare una struttura solo per loro c’è stato ma fino ad oggi nessuno dei nostri amministratori se ne è minimamente preoccupato. I loro bisogni vengono ignorati, ma i gatti non possono più aspettare perché ogni giorno ci sono abbandoni, rinunce di proprietà, gatti disabili o ammalati cronici che non possono più vivere in colonia, fra un po’ ci saranno tanti cuccioli abbandonati, che hanno necessità di uno stallo in attesa di adozione.

Cosa osservate su questo triste fenomeno?

“Purtroppo quello degli abbandoni di gatti cuccioli o adulti, giovani o vecchi, di razza e non, è un fenomeno in aumento specialmente in questo tempo di pandemia. La gente deve sterilizzare le gatte che hanno a casa ,questa è l’unica soluzione contro il randagismo e se hanno cuccioli devono chiedere aiuto ad associazioni ma non lasciarli in giro per strada e nei posti più impensati. I volontari fanno quello che possono ma non riescono arrivare ovunque e poi questi problemi devono essere affrontati e risolti dalle istituzioni. A Rimini per i nostri amici gatti c’è il nulla, è l’unica città dell’Emilia Romagna in queste condizioni”.

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