Lo sviluppo comportamentale del cucciolo inizia già dal ventre materno. Sarebbe perciò di fondamentale importanza, prima dell’adozione, conoscere le condizioni di vita di madre e cuccioli.


A cura della Dott.ssa Nadia Maccaferri (Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale)

Il cane e il gatto domestico possiedono nel proprio repertorio comportamentale una vasta serie di comportamenti e di segnali tipici, comprensibili dai loro conspecifici, che si sviluppano secondo tappe ben precise strettamente collegate allo sviluppo neuro-sensoriale individuale, denominate ‘fasi sensibili’.

Durante queste fasi l’apprendimento è facilitato e tutte le esperienze e le loro connotazioni emozionali verranno immagazzinate e costituiranno il bagaglio col quale il giovane adulto affronterà il mondo. Terminati questi periodi, le finestre di apprendimento facilitato si chiudono. Apprendere sarà comunque possibile, ma l’individuo filtrerà le nuove esperienze con modelli che ha già a disposizione e l’apprendimento sarà comunque più lento e meno duraturo (ad esempio: imparare a sciare a 4 anni o a 40).

Alla luce di quanto detto, si ritiene che un’età di adozione tra le otto e le dieci settimane possa essere la più idonea per introdurre il cucciolo in una nuova famiglia. Un’adozione precoce, in un’età compresa tra 0 e 50 giorni può, infatti, essere destabilizzante per il cucciolo poiché lo si allontana dall’ambiente in cui vive e dai compagni proprio nel momento in cui ne ha più bisogno, senza dargli la possibilità di identificarsi alla specie di appartenenza e predisponendolo alla manifestazione di forme di aggressività in risposta a stimoli non noti o comunque riconosciuti come potenzialmente pericolosi. Anche un’adozione tardiva o un’esposizione tardiva agli stimoli ambientali può avere influenze negative sullo sviluppo comportamentale del cucciolo. Per questo motivo è bene esporre, in maniera graduale e controllata, il cucciolo a tutti quegli stimoli che faranno parte della sua vita futura (suoni, rumori, persone, bambini, ecc.).

Le fasi di sviluppo del cucciolo.

Le fasi di sviluppo del cane sono state così classificate: periodo prenatale (dal concepimento alla nascita); periodo neonatale (1-3 settimane di vita); periodo di socializzazione (3/4- 18 settimane); periodo giovanile (dalle 18 settimane alla maturità sociale).

Abbiamo detto che durante tali fasi, l’animale è particolarmente sensibile all’apprendimento di associazioni relativamente stabili e durature nel tempo. Quando adottiamo un cucciolo ci assumiamo la responsabilità di continuare a sviluppare le capacità comunicative ed adattative del nuovo arrivato, a raccogliere il testimone che ci passano madre e conspecifici e diventare “base sicura” e “centro referenziale” per garantire uno sviluppo equilibrato al cucciolo nel contesto in cui trascorrerà la vita. Dobbiamo imparare a leggere i segnali che emette e ad “ascoltarli”. Durante il periodo di socializzazione il cucciolo dovrebbe sperimentare incontri con persone diverse (neonati, bambini, anziani, ciclisti,ecc), rumori (elettrodomestici, traffico cittadino, ecc.) ai quali verrà esposto sempre in maniera graduale e in contesti positivi. Fondamentale è l’incontro con i conspecifici (cuccioli e adulti equilibrati) o con altri animaletti familiari (gatti, coniglietti, uccellini). Deve essere abituato alle manipolazioni (cura del mantello, pulizia orecchie e zampe, somministrazione di compresse), ad essere lasciato da solo per brevi periodi (per evitare in futuro disturbi da separazione) e, cosa più importante, deve essere coinvolto nella vita familiare.

Il cane è strutturato per vivere in gruppo e per lui è fondamentale avere un ruolo attivo all’interno della famiglia: è fondamentale programmare almeno tre uscite giornaliere (nelle quali stiamo col cane attivamente, non al cellulare), escursioni in gruppo, attività di gioco. Solo in questo modo possiamo accreditarci come referenti e guide affidabili ai suoi occhi. La maggior parte dei disagi dei nostri animali sono legati a frustrazione e rabbia creati dalla mancanza di attività e all’incoerenza di comunicazione col gruppo familiare. Alcuni disturbi del neurosviluppo (sindrome iperattività/ipersensibilità, deficit di controllo del morso) possono essere trattati con maggiore successo in soggetti che sono nel periodo di socializzazione (la finestra per l’apprendimento del controllo del morso si chiude attorno alle 18 settimane): è di fondamentale importanza quindi una diagnosi precoce effettuata dal Medico Veterinario Esperto in Comportamento.

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