Di anni ce ne sono voluti davvero parecchi, 15 per la precisione. E’ dal 2006 che associazioni animaliste, parlamentari, consiglieri regionali e comunali di diverso orientamento politico vanno denunciando prezzi troppo elevati dei farmaci veterinari.
Ecco un paio di esempi.
L’antibiotico Amoxicillina (Augmentin) nella sua versione generica a uso umano costa poco più di 3 euro per 12 compresse da 1 grammo. Il bioequivalente veterinario, il Synulox, costa 23,70 euro per la confezione da 10 compresse da 500 mg.
Il Soliphen, un diffuso antiepilettico a uso veterinario, ha un costo di circa 12 euro per 60 compresse da 60 mg. Il suo principio attivo, il Fenobarbital, è contenuto nel Luminale e nel Gardenale, hanno prezzi alla confezione sotto i 2 euro.
Così dal 14 aprile, data in cui il Ministro della Salute Roberto Speranza (foto) ha firmato il decreto, sarà infatti possibile curare gli animali domestici anche con farmaci “ad uso umano”.
A beneficiarne – stima il Ministero – saranno circa il 40 per cento delle famiglie italiane che potranno così risparmiare fino al 90 per cento per alcune patologie animali.
Il provvedimento adottato prevede che il veterinario possa prescrivere medicinali per uso umano per la cura degli animali domestici “a condizione che tale medicinale contenga il medesimo principio attivo del medicinale veterinario”.
“Si tratta di un provvedimento di equità atteso da anni da milioni di cittadini. Una scelta che consentirà di garantire con più facilità le cure agli animali da compagnia e un risparmio importante per tante famiglie italiane e per le strutture che si occupano di cani e gatti”, ha commentato il Ministro.
Perchè il provvedimento entri in vigore, è necessaria l’approvazione definitiva al decreto esistente per cui, sentita l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), il Ministero dovrà emettere un decreto entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio.