Cani alla catena, cani morsicatori, mancanza di formazione nel mondo del volontariato. La lista dei problemi sul nostro territorio non è affatto breve. Iniziamo a parlarne con Cecilia Bravo, presidente di Enpa Rimini. Un’associazione molto attiva a livello locale, con 65 soci e guardie zoofile, dedicate principalmente al contrasto del maltrattamento degli animali sul territorio.


Presidente, partiamo dal volontariato.
“Per quanto riguarda il volontariato riteniamo sia determinante la sua formazione al fine di dare un buon servizio, in primis, agli animali e anche alla cittadinanza. Per tutelare, salvare ed operare in favore di essere senzienti non basta avere una forte motivazione o ‘aver avuto animali da sempre’ ma bensì è assolutamente necessario avere delle competenze specifiche. Tali competenze si acquisiscono tramite corsi qualificati, aggiornamenti o frequentazione di seminari con luminari del settore. Già eseguire un corretto pre affido mirato ad una buona e definitiva adozione di un animale, comporta una attenta valutazione di diverse variabili e l’applicazione di parametri specifici. Inoltre bisogna “saper leggere tra le righe” gli eventuali adottanti. L’amore non basta per essere bravi padroni. Ci sono cani immensamente amati dai loro proprietari ma incompresi, stressati o frustrati. È importante considerare lo stato psicologico dei componenti della famiglia che andrà a convivere con l’animale, la disponibilità economica a fare fronte a prassi sanitarie e spese veterinarie in caso di necessità, un minimo di cultura cinofila, l’accettazione del neo arrivato come membro della famiglia, la disponibilità e qualita del tempo da dedicare, conoscenza delle esigenze – non solo fisiche ma anche mentali – dell’animale e, il rispetto dei tempi del quattro zampe all’inserimento nel suo nuovo contesto”.


Quanti se ne fanno di pre affidi?
“Tantissimi. Tenete presente che a Rimini, arrivano una media di due staffette a settimana, con cani e gatti. A questo proposito vorrei suggerire di fare molta attenzione a non farsi ingannare da post strappalacrime costruiti ad arte per toccare la sensibilità delle persone. Capita molto spesso che una volta arrivato l’animale qui sul territorio questo non rispecchia le aspettative del neo adottante, quindi lo rifiuta subito oppure entro qualche giorno pretendendo poi che questo ritorni al posto da dove è partito”.

Cani dal sud Italia?
“Si certo”.


Cosa ne pensa di questo fenomeno?
“Nessun pregiudizio nei confronti di questi animali. Anzi. Gli animali non hanno bandiere, non scelgono dove nascere e se il randagismo esiste al sud è a causa dell’essere umano e della latitanza – per non dire assenza assoluta- delle autorità preposte ad arginarlo, quindi gli animali non hanno colpe ergo, vanno aiutati. Arrivano, nella maggioranza, da situazioni assurde dove le possibilità e qualità di vita in loco è ridotta. L’importante è essere chiari subito con chi , dal sud, chiede l’adozione e pre affido, in modo tale di essere al corrente delle eventuali problematiche di salute ma, soprattutto, comportamentali del cane in arrivo. In questo modo, possiamo dare tutto il supporto necessario qui all’animale per l’inizio di una nuova vita”.

Che cosa ci può dire dei cani alla catena?
“Purtroppo ce ne sono ancora tantissimi, anche in città. Ricordiamo che in Emilia Romagna , dal 2013, ne è vietato l’utilizzo”.


Sui cani morsicatori nei canili?
“Non esistono cani aggressivi per determinazione genetica ma animali resi tali da padroni incompetenti. Nei canili ce ne sono tanti che, per diversi motivi e chi più chi meno, hanno subito soprusi e/o il proprietario non ha comunicato correttamente con loro. Purtroppo, ancora una volta, l’errore è umano… ma chi paga le conseguenze sono solo ed esclusivamente i cani. In tutti i sensi. Vengono marchiati a vita, diventano difficilmente adottabili dovuto al “marchio” e non sempre il gestore della struttura mette a loro disposizione figure professionali che permettano il loro recupero comportamentale tramite un percorso specifico, al quale hanno diritto a tutti gli effetti”.

Qual è la situazione?
“Siamo a conoscenza di cani entrati in strutture che sono confinati in un box dal quale non sono mai usciti dal giorno del loro ingresso. L’autorità competente? Fa finta di non vedere. Delegano. Ignorano. Non si assumono le responsabilità neanche per senso di pietà nei confronti di queste povere bestiole. Arriviamo a breve anche a loro. Da un altro canto abbiamo, per fortuna, altre realtà positive sul territorio. Il Canile di Rimini ad esempio, dove i cani morsicatori vengono seguiti quotidianamente con amore, competenze e dedizione da istruttori, educatori, volontari/educatori cui unico obbiettivo di queste figure di riferimento all’interno della struttura è dare una nuova possibilità di vita a questi cani fuori del canile. E ci riescono a spesso! Inoltre esperti nazionali in cani problematici fanno sovente visita e formazione in canile. Costa così tanto rispettare, assistere, accudire, recuperare un cane morsicatore? No. Basta volerlo!”

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ENPA RIMINI E COMUNE DI CATTOLICA

A Cattolica nuovo Ufficio Tutela Benessere Animale

Enpa Rimini e l’Amministrazione Comunale di Cattolica hanno da poco siglato una convenzione per offrire ai cittadini uno sportello interamente dedicato alle segnalazioni e alle informazioni per la corretta gestione degli animali.

Il ricevimento del pubblico avviene nelle giornate di martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle ore 18.00 presso l’androne del Palazzo Municipale (Piazza Roosevelt, n. 5). I contatti:

  • Guardie zoofile – Segnalazioni ed emergenze: tel. 331-7889366 / email ggzz.rimini@enpa.org
  • Ufficio benessere animali c/o Comune di Cattolica: tel. 338-1687990 (H24) / email rimini@enpa.org

Di Domenico Chiericozzi

Giornalista e direttore Città a 4 Zampe

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