Coriano, Cattolica, Pesaro sono alcuni dei Comuni che li hanno già vietati per il rispetto del benessere animale. L’iniziativa, che ha già raccolto centinaia di adesioni, è stata promossa dal riminese Gianluca Puliatti in collaborazione con ENPA Rimini ed inviata direttamente al sindaco Jamil Sadegholvaad e all’assessora Francesca Mattei in quanto titolare della delega al benessere animale.


Gli studi e le conoscenze a disposizione parlano chiaro. I ‘botti’ arrecano agli animali enormi sofferenze, talvolta fino alle estreme conseguenze. A Rimini abbiamo oltre 20 mila cani, 10 mila gatti, numeri importanti che proprio in queste occasioni dovrebbero essere tenuti in stretta considerazione anche in base all’articolo 13 del Trattato di Lisbona che li sancisce esseri senzienti. Inoltre stiamo vivendo un momento in cui l’interesse per l’ambiente, gli animali domestici e selvatici sta crescendo in modo vertiginoso.

Gianluca Puliatti, promotore della campagna #buttaibotti.

Da questi presupposti è partita sul web la campagna #buttaibotti. A promuoverla è stato il riminese Gianluca Puliatti (nella foto), che abbiamo già avuto modo di conoscere meglio e constatare la sua grande attenzione, impegno e sensibilità per il benessere dei suoi cani e più in generale sui temi e le iniziative per la diffusione di una corretta cultura cinofila in città.

“In questo momento è molto caldo il tema botti di Capodanno – ci racconta. La petizione è stata promossa online in collaborazione con Enpa Rimini e in pochi giorni ha raccolto centinaia di firme -. Credo sia fondamentale una cultura in merito da parte delle amministrazioni comunali. Molte città anche vicino a noi, come Coriano, Cattolica, Pesaro e Ravenna ad esempio, li hanno vietati proprio per salvaguardare l’ambiente, gli animali ma anche le persone stesse. Senza contare all’inquinamento che provoca la diossina dei botti”.

“I miei cani – aggiunge Gianluca – non hanno paura dei botti perché abituati fin da piccoli a vivere e conoscere le diverse situazioni quindi non l’ho fatto per loro. Frequento regolarmente il Centro Cinofilo Agapornis di Benito Maccan, ormai una seconda famiglia per me e la mia compagna, centro che abbiamo frequentato fin da subito con il primo cane, poi con il secondo, tutt’ora lo viviamo facendo qualche sacrificio con le nostre tempistiche e impegni vari, ma le soddisfazioni che arrivano dal migliorare continuamente il rapporto con i nostri cani, sono enormi. Il campo ci ha aperto gli occhi sul mondo della cinofilia dal quale si continua ogni giorno a imparare qualcosa. Tutte informazioni utili che vanno a favore della convivenza con i nostri animali domestici”.

La petizione.

Un testo davvero ben documentato. “Nella petizione – spiega Gianluca – ho raccolto dati, notizie e informazioni utili di altri siti e associazioni, ovviamente citati. Sono assolutamente utili i consigli di educatori e veterinari o gli annuali decaloghi per difendere e preparare al meglio i nostri animali durante i botti di Capodanno, ma credo si possa fare sempre meglio. La scomparsa recente di un cane epilettico che soffriva molto in questo periodo a causa dei botti, mi ha dato una spinta in più a pensare a qualcosa. So bene che tanti altri animali possono soffrire, perchè particolarmente sensibili. Non dimentichiamoci inoltre che molti di loro, spaventati, possono fuggire creando ulteriori problemi per l’incolumità pubblica. Mi sembrava quindi utile e interessante il momento di lanciare una campagna contro i botti di Capodanno indirizzandola direttamene al sindaco Jamil Sadegholvaad e all’assessora Francesca Mattei con delega al benessere degli animali per chiedere di valutare questa situazione”.


IL CONSIGLIO DEL VETERINARIO

Il Dott. Fabio Vergoni, Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale.

Purtroppo per molti dei nostri animali d’affezione, i botti di Capodanno non sono un’occasione gioiosa ma costituiscono un momento di un forte stress. In pratica il cane che ha paura dei rumori soffre due volte, la prima per non avere avuto una crescita sensoriale equilibrata durante il suo sviluppo comportamentale nei primi mesi di vita ( e questo è un segno di maltrattamento), e la seconda quando lo mettiamo a contatto di uno stimolo eccessivo che non riesce a gestire procurandogli sofferenza. Ricordiamoci che le performance uditive del cane e del gatto superano di gran lunga ( anche di 100 volte) quelle dell’uomo arrivando a 60.000 Hz nel cane e 70.000 Hz nel gatto e quindi quelli che noi chiamiamo fuochi d’artificio per il cane e il gatto diventano un bombardamento da seconda guerra mondiale.

Cosa fare. Come succede per tutte le patologie la cura più efficiente rimane sempre la prevenzione è importante quindi fare percorsi formativi su cosa sia il cane e come crescerlo in maniera ottimale rispettando la sua specificità e questi devono andare ad interessare sia i proprietari di cani ma anche le scuole mediante progetti di zooantropologia didattica. Sono convinto che questa sia l’unica strada perché dobbiamo sempre tenere a mente che gli animali non producono solo latte o miele, gli animali producono relazioni. Nel caso comunque che il vostro cane o gatto sia terrorizzato solo dai forti rumori dei fuochi d’artificio, potete abituarlo a questi gradatamente mediante quella che io definirei la “stanza dei suoni”. Prendete uno di quei cd di musica new age dove ci sono temporali e con il vostro pet vicino riproducetelo a basso volume, se vedete che il vostro amico a 4 zampe è tranquillo premiatelo con una carezza dicendogli “ bravo” senza essere però troppo invadente(deve essere una carezza terapeutica). Il secondo passo è quello di aumentare un leggermente il volume e valutare lo stato di agitazione, se vedete che comincia un po ad ansimare a cercare di nascondersi vuol dire che è troppo per lui, non tranquillizzatelo ma fate l’esatto opposto, ignoratelo e tornate al volume precedente. Questo procedimento se fatto gradualmente e con molta pazienza porta il vostro amico ad associare ai suoni un evento positivo e piano piano vedrete che affronterà con meno paura questi eventi, anzi vi verrà a cercare per avere il premio. Se invece cercate una soluzione più rapida allora il mio consiglio è quello di rivolgetevi al vostro Veterinario di fiducia che saprà sicuramente trovare la soluzione adatta per evitare che i vostri pet soffrano o si facciano male.

I CONSIGLI DEGLI EDUCATORI

Quello che possiamo fare – ci spiega Federica Monti di Abbaio Camp – è ovviamente non lasciare solo il nostro cane e stare il più lontano possibile dai luoghi in cui ci possono essere esplosi fuochi e botti, trasmettergli tranquillità, senza prenderlo in braccio. “Per chi rimane a casa è bene chiudere le imposte e le finestre, tenendo accesa la radio o la tv con sola musica, così i rumori esterni saranno più ovattati. Allo stesso tempo è bene giocare, se anche il cane ne ha voglia, e posizionare la cuccia nel punto in cui il nostro cane si sente più tranquillo, non obblighiamolo a starci accanto”.

“Il lavoro sulla paura dei botti si può fare, tuttavia – aggiunge Serena Giorgetti del Centro Cinofilo Sguinzagliamoci – se questo non è stato fatto a questo punto dell’anno è anche tardi per provare a lavorarci e migliorare la situazione. I consigli che do sempre sono i seguenti: fate una lunga passeggiata al mattino in ambiente naturale, in campagna, in modo che il cane abbia modo di sfogarsi e scaricare energie, a pomeriggio fate già attenzione ai petardi che sempre più frequentemente vengono sparati, la sera mettete i cani in casa, non fuori in giardino, e state insieme a loro. Se il cane si vuole rifugiare da qualche parte o stare molto vicino a voi permetteteglielo, se questo gli da sicurezza. Potete mettere in un diffusore di olii essenziali dell’olio di lavanda o arancio amaro dalle note proprietà rilassanti e calmanti”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *