di Dott. Alessandro Cesari (Medico Veterinario)
Il sistema immunitario è costituito da tantissime cellule diverse, molte delle quali fortemente specializzate. Dal punto di vista funzionale, l’immunità è composta da due grosse branche, quella innata (più vecchia, non specifica) e quella acquisita (più recente, specifica e dotata di memoria). Anche l’immunità acquisita è costituita da numerosissime frazioni, ognuna delle quali ha un proprio ruolo specifico: quelle maggiormente rappresentate sono il braccio Th1 (responsabile della lotta ai virus ed ai tumori), il braccio Th2 (responsabile della lotta ai batteri ed ai parassiti) ed il braccio dei T regolatori (che spengono l’infiammazione quando questa ha esaurito il proprio ruolo).
L’allergia è un fenomeno immunitario dai sintomi molto vari. Nei nostri animali può manifestarsi, ad esempio, con prurito, starnuti o tosse, a seconda della parte del corpo nella quale si manifesta. Dal punto di vista medico viene classificata come ipersensibilità di I° tipo, ed è dovuta all’iper-attivazione di uno dei meccanismi del sistema immunitario chiamato braccio Th2.
Questo evento comporta il rilascio di una cascata di mediatori chimici che causano i vari sintomi.
La terapia classica delle allergie prevede l’allontanamento del fattore scatenante la reazione allergica (chiamato antigene) e l’uso di farmaci atti a bloccare la reazione in corso o sul nascere. Inoltre è possibile, in alcuni casi, desensibilizzare il proprio animale nei confronti di alcuni antigeni attraverso una prassi vaccinale specifica.
I problemi iniziano quando l’antigene risulta non individuabile, allontanabile, quando l’animale è sensibile a troppi antigeni diversi (e raramente si è sensibili ad uno solo) oppure nei casi in cui il vaccino non abbia effetto.
In questi casi l’animale, a seconda dell’importanza della sintomatologia, può rimanere sotto terapia anche a vita.
È questo il punto nel quale entra in gioco la medicina delle basse dosi. Invece di cercare di correggere la risposta dell’organismo a ciascun antigene, si può cercare di correggere l’iperattivazione del braccio Th2, in modo da invertire la tendenza allergica.
Come il fenomeno allergico viene scatenato dal rilascio di specifiche molecole prodotte dal nostro organismo, il rilascio di molecole diverse è in grado di determinare la correzione del difetto.
Una di queste molecole tra le più importanti è l’Interferone gamma. Se si vuole ottenere un risultato duraturo però, esso non potrà essere semplicemente somministrato ma bensì dovrà essere fatto produrre dall’organismo del paziente.
Mettendo in chiaro che non è l’intenzione di questo breve trafiletto quella di sostituire la visita medica (la terapia per l’allergia dev’essere studiata su misura per ogni singolo paziente!), riporto per completezza i nomi di alcuni farmaci risultati in grado di ottenere come risposta una produzione di Interferone gamma duratura nel tempo:
-Engystol
-Interleuchina 12 alla diluizione 4CH
-Interferone gamma alla diluizione 4CH (ha azione stimolante la produzione endogena)
Le ultime due molecole hanno un effetto maggiore se somministrate assieme.
La Medicina delle basse dosi.
E’ una branca della medicina che sfrutta l’utilizzo di vari principi attivi a bassissimi dosaggi al fine regolare varie funzioni dell’organismo. Le bassissime diluizioni sono le stesse che si ritrovano all’interno dell’organismo, quindi il messaggio viene trasmesso “allo stesso tono di voce al quale il corpo è abituato a parlare tra sé e sé”. Il concetto di bassi dosaggi è comune a moltissime discipline quali l’omeopatia, l’omotossicologia e la medicina fisiologica di regolazione.