Nella vita si cambia e mai come ora serve coraggio. Laura l’ha trovato, decide di lasciare Rimini per trasferirsi in Albania a Durazzo, e portare là la sua professionalità. Tutti i dettagli nell’intervista.


Stanca della vita in una grande città come Milano, alla ricerca di uno stile di vita più rilassato, ecco che Laura (nella foto), 49 anni, originaria della metropoli lombarda, a un certo punto della sua vita decide di trasferirsi a Rimini dove si sposa e, solo due anni dopo nel 2018 apre Bau Bau Cherie, in una zona centralissima di Rimini. All’inizio sono solo come negozio di accessori poi offrendo ai propri clienti il servizio di toelettatura.

Laura come mai Rimini e come ti sei sentita non appena arrivata?
Mi sembrava di essere sempre in vacanza, un po’ come essere alle Canarie. Ovviamente l’aspetto fondamentale era legato al mare, che a me piace moltissimo.

Allora raccontaci, la decisione di partire per l’Albania è stata presa?
Sì, certo. L’attività qui a Rimini cessa il 30 giugno e nei mesi successivi inizio il trasloco. A settembre conto di essere già operativa con la toelettatura in Albania, in centro a Durazzo.

Perchè l’Albania ma soprattutto come mai un trasferimento all’estero?
La molla è scattata durante le restrizioni dovute alla pandemia. Ero in spiaggia quando riflettevo sulle prospettive lavorative in Italia e così, per curiosità, ho iniziato a guardare quali fossero i Paesi con meno vincoli burocratici. Ho subito notato che in Albania, almeno sulla carta, la situazione era molto diversa e anche la questione pandemica veniva gestita dalle autorità in maniera diversa rispetto all’Italia.

Quindi cosa hai fatto?
Appena è stato possibile, approfittando dei voli da Bologna, per molti weekend sono andata sul posto, visitando Tirana, Durazzo e Valona. Il paese mi è piaciuto subito; è in via di sviluppo, tranquillo con la la gente rilassata. Si parlava poco di restrizioni dovute al Covid. Insomma, per farla breve già al secondo viaggio avevo praticamente deciso.

Cosa in particolare ti ha convinto?
Il costo della vita per tutto ciò che è basilare è esattamente la metà rispetto all’Italia: cibo, affitti, energia, tanto per fare qualche esempio.

Quali prospettive ci sono per il settore del Pet?
Una delle cose più richieste, oltre al servizio di toelettatura, è quello di pensione e di educazione e addestramento. Il mercato è sostanzialmente vergine e le opportunità sono enormi. Per quanto mi riguarda ho già contatti con un medico veterinario italiano che è pronto ad aprire vicino a me. Appena torno a Durazzo ho già in programma di incontrare altri due veterinari italiani che si sono appena trasferiti. Sicuramente attiveremo delle collaborazioni. C’è richiesta di servizi un po’ in tutto e per chi ha voglia di fare le opportunità non mancano.

Cosa vuoi dire ai tuoi clienti?
Cercherò di salutare tutti personalmente. Colgo l’occasione di questo spazio per ringraziare della fiducia che mi è stata data. Ma per me è arrivato il momento di voltare pagina. Si tratta di un’esperienza completamente nuova che mi stimola tanto, scopro un’altra cultura e ritengo che ci sia più spazio per fare impresa. L’Italia non la vedo bene in questo, se non cambiano le cose penso che sarà sempre peggio, purtroppo in tal senso non sono ottimista.

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