Il centrodestra punta alla realizzazione del progetto “Rimini Città Centro Benessere per gli Animali” che si sviluppa lungo cinque direttrici. Pensato nel 2011, il progetto negli anni si è perfezionato. Torna nel dibattito pubblico con il candidato al Consiglio Comunale Fabio Vergoni.
Se arrivasse in Consiglio Comunale con una maggioranza di centrodestra, il suo obiettivo sarebbe quello di realizzare l’articolato progetto “Rimini Città Centro Benessere per gli animali”.
Parliamo di Fabio Vergoni, classe 1960, medico veterinario che svolge la libera professione a Rimini con una specifica formazione in Medicina Comportamentale degli animali d’affezione conseguito all’Università di Pisa e con numerosi corsi di aggiornamento proprio su questa specializzazione.
Rimini Città Centro Benessere per gli animali è un progetto che si andrebbe a sviluppare lungo cinque direttrici: il canile (più precisamente il Parco Canile), la formazione degli addetti ai lavori (in particolare nel mondo del volontariato), il ripristino del servizio di guardia medica nel Comune di Rimini, i progetti di zooantropologia didattica nelle scuole, le aree sgambamento cani.
Per illustrare il progetto più nei dettagli sono stati organizzati due incontri sul territorio, alla presenza del candidato sindaco di Rimini per il centrodestra Enzo Ceccarelli (nella foto a sinistra insieme al candidato Fabio Vergoni al Caffè delle Rose nell’incontro pubblico del 21 settembre scorso).
“Questo progetto Rimini Città Centro Benessere per gli animali è stato fatto per la prima volta nel 2011. Mi confrontai con le amministrazioni ma non è stato possibile portarlo avanti. Nel tempo l’ho perfezionato così lo ripresento adesso” ha detto in apertura dell’incontro Fabio Vergoni.
C’è un tema che è stato ricorrente ed è quello della formazione con un particolare riferimento al mondo del volontariato. “In tutti gli ambiti del volontariato non solo si fa formazione, ma anche selezione. Per chi opera con gli animali questo non è previsto. Amare gli animali non significa saperli curare e gestire. Spesso per amore si fanno più danni che facendo senza. Agire a livello individuale e spontaneistico non va bene perchè si creano tante direttrici per cui non c’è un amalgama e questo crea derive. Avere a che fare con gli animali tutti i giorni non significa essere esperti. Ci vuole conoscenza, studio. Se fosse vero che gli animali hanno bisogno solo di affetto e cibo sarebbero tutti negli zoo. Ma non è così”.
Molto tempo è stato dedicato alla questione canile.
“Cosa deve far un canile? Adozioni. Questo è il suo scopo. Dovrebbe essere scritto in grande all’ingresso. Sapete qual è il canile che funziona? – chiede provocatoriamente Vergoni. “Quello senza cani! E invece, cosa si fa? Attualmente – aggiunge Vergoni – i canili sono predisposti per detenere i cani, vivono all’interno di box, senza fare niente o quasi. Tutto quello che si fa è gestito dal volontariato, dalla buona volontà di fare qualcosa, ma non c’è un programma, non c’è un progetto. Il Parco Canile è una struttura molto precisa, completamente diversa da quello che conosciamo oggi, tutto è costruito per agevolare la relazione uomo-cane cane. Nel Parco Canile si cerca di valorizzare i cani, che non devono stare in gabbia, il cane è un animale sociale che si realizza nel rapporto stando con le persone e i suoi simili per cui per forza di cose non può stare da solo. Nel Parco Canile i cani potranno stare in spazi ampi, potranno correre se hanno voglia, e non solo quando è disponibile un volontario. Entrando in un canile è un continuo abbaiare, si sentono i cani correre avanti indietro nei box, è una situazione strana. In un canile di questo tipo, il 51% dei soggetti è dimostrato che dopo una settimana sviluppano una patologia comportamentale legata alla costrizione e alla mancanza di socialità. Per cui quello che mi chiedo: perchè continuare a investire dei soldi pubblici in un canile di questo tipo? Il Parco Canile è un ambiente anche bello da vivere, dove le persone possono trascorrere una domenica a passeggiare nei vialetti alberati, con i cani che vivono in libertà e con i quali si potrà interagire. Ci saranno gli educatori, addetti che fanno attività di sensibilizzazione, di informazione, quindi si crea valore, gli animali producono relazione! In definitiva una cittadella fatta a misura di uomo e di animale, dove si svolgono tante attività tutte volte a far nascere le adozioni giuste nei tempi più veloci possibili. ll cane meno sta in canile, meno si spende. Se poi ho una struttura che si autofinanzia, spendo meno ancora”. Per chi volesse approfondire ulteriormente il progetto, QUI il sito in cui è descritto nei dettagli.
“Il problema canile è molto sentito dai cittadini riminesi – fa presente Enzo Ceccarelli. – L’obiettivo di un nuovo Parco Canile è ora un progetto strutturato, pronto per essere implementato nel nostro territorio. Si deve abbandonare l’idea del canile detentivo, seppure a cinque stelle, situato ai margini del consesso civile come qualcosa da dover nascondere, è necessaria una visione moderna ed una gestione efficiente tesa ad incentivare le adozioni. Non ha nessun senso spendere soldi pubblici per riproporre lo stesso modello di canile lager, figlio della legge quadro 281/91, dopo 30 anni le sue finalità sono cambiate. L’obbiettivo non è più ospitare cani abbandonati o rifiutati dalla società ma recupero, aumentando l’indice di adottabilità e inserimento di questi nel nostro tessuto sociale. Come amministratori di questa città ci metteremo al tavolo per confrontarci con tutte le realtà del territorio sensibili al problema, stiamo già valutando zone verdi di facile accesso al cittadino in modo che il parco canile sia una struttura integrata nella nostra città, ben visibile e soprattutto piacevole alla vista. Apriremo la struttura anche alle scuole, alle attività assistite con gli animali, avremo contatti e collaborazioni con le università per studenti che vorranno fare tirocini nell’ambulatorio veterinario, che sarà aperto al pubblico. Tutte queste iniziative faranno del parco canile una vera e propria cittadella che in gran parte si autofinanzierà, quindi non sarà un aggravio di spesa ma risparmio di denaro pubblico. Se avremo il mandato dei cittadini riminesi per governare la città di Rimini avremo le professionalità, la cultura e la sensibilità per tutelare davvero il benessere dei nostri piccoli amici”.
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