“Vengo via con te”: mai nome più consono quello che porta la campagna nazionale d’informazione e cultura cinofila messa in atto da Legambiente, la più diffusa associazione ambientalista italiana, e l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana – ENCI, responsabile della tenuta del Libro genealogico del cane.

“Il cane è il migliore amico dell’uomo”: un detto famoso, ma soprattutto una solida certezza che trova riscontro nella realtà quotidiana. Da quasi 30 mila anni il cane è parte integrante della vita dell’uomo, compagno d’avventura, amico fedele e abile soccorritore di vite umane. Un dono della natura non adeguatamente valorizzato, dato che ancor oggi in Italia la cultura cinofila è appannaggio di una ristretta minoranza. Tema urgente e attuale, soprattutto dopo due anni di pandemia, che oltre ad arrecare danni economici, ha visto aumentare la presenza di cani nelle case degli italiani.

La campagna nazionale “Vengo via con te” avviata da Legambiente ed ENCI, si pone l’obiettivo di promuovere e diffondere ad adulti e bambini la cultura cinofila, puntando i riflettori sul momento del primo incontro con il nostro amico fidato: che si tratti di affido, adozione o acquisto, l’impatto conoscitivo è fondamentale. I dati più recenti, evidenziano il valore sociale, economico e sanitario di un rinnovato impegno per una sana cultura cinofila, come confermato dal IX rapporto nazionale Animali in Città, l’indagine di Legambiente sulla gestione degli animali d’affezione.

Dall’analisi svolta, si evince la necessità di sviluppare una strategia condivisa al fine di incrementare più consapevolezza da parte delle famiglie che decidono di instaurare una relazione con gli amici a quattro zampe: un impegno congiunto al fine di favorire una maggiore informazione sulle specie e sulle principali norme comportamentali da adottare, per battersi contro azioni ignobili quali la vendita illegale di cuccioli di razza, i maltrattamenti, l’abbandono e molto altro.

Una campagna sinergica di webinar live gratuiti sulla pagina di Facebook di Legambiente Animal Help: doppio appuntamento mensile, il mercoledì, da maggio ad ottobre.

Gli appuntamenti:

  • Mercoledì 19 maggio – Il valore del vero pedigree
  • Mercoledì 26 maggio – Il traffico illegale dei cuccioli di razza e le truffe online
  • Mercoledì 9 giugno – Affido e adozione di un cane proveniente dal canile
  • Mercoledì 23 giugno – Cuccioli “istruzioni per l’uso” un vademecum coi primi step da seguire all’arrivo del cucciolo.
  • Mercoledì 7 luglio Il linguaggio del cane
  • Mercoledì 8 settembre Il valore del gioco nella relazione col cane
  • Mercoledì 22 settembre – Sfide e problemi comportamentali del cane in città
  • Mercoledì 6 ottobre – Il cane in “era Covid”
  • Mercoledì 20 ottobre – Azioni congiunte per prevenire il randagismo canino
  • Accogliere un cane nella propria vita è sinonimo di empatia, responsabilità, ma soprattutto di puro amore che va salvaguardato ad ogni costo.

Dall’analisi risulta che il numero stimato di cani presenti in Italia sia davvero significativo, tra i 19e i 29 milioni, con la media di 1 cane ogni 2 o 3 cittadini residenti. Tuttavia, sin dalle regole comuni, i ritardi italiani sono evidenti: solo il 35% dei Comuni dichiara di avere un regolamento per la corretta detenzione degli animali in città, l’accesso ai locali pubblici e negli uffici in compagnia dei propri amici a quattro zampe è regolamentato in poco più di 1 Comune su 10 (11%), mentre i Comuni costieri che hanno regolamentato l’accesso alle spiagge dei cani sono ancor oggi il 14,9%.

Il 6% ha approvato regolamenti per facilitare le adozioni dai canili con agevolazioni fiscali o sostegni. Il 7,8% si è dotato di un regolamento per contrastare l’uso di esche o bocconi avvelenati nei territori urbani e periurbani, il 10,6% ha regolamentato l’arrivo e la sosta di spettacoli con animali. Oltre il 50% dei 220 milioni di euro spesi ogni anno da Regioni e Comuni è ancor oggi assorbito per i “canili rifugio”, strutture pensate per gestire una percentuale irrisoria di casi difficili e divenute invece, il costoso “rifugio” del debole investimento in cultura cinofila in Italia.

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