Cani e gatti rischiano carenze nutrizionali? Assalco, l’Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali, è recentemente intervenuta commentando i dati del gruppo ecologista Transport & Environment Italia da cui risulta che in Europa metà di grassi animali disponibili per l’industria del pet food viene destinata alla produzione di biodisel per il trasporto aereo, sottraendo così ingredienti indispensabili alla dieta alimentare degli animali da compagnia. La domanda di biocarburante ottenuto da sottoprodotti animali è in forte crescita e triplicherà entro il 2030. Un dato allarmante secondo Assalco.
Assalco ha quindi ricordato che per alimentare con prodotti sicuri e nutrienti quasi 20 milioni di cani e gatti presenti in Italia “i grassi derivati dai sottoprodotti di origine animale di categoria 3 sono fondamentali e preziosi”. Essi forniscono alla dieta degli animali da compagnia acidi grassi essenziali, energia e contribuiscono all’appetibilità del pet food, offrendo importanti benefici funzionali per gli animali d’affezione, come sostenere un sistema immunitario sano e pelle sana.
L’allarme è suscitato anche dal fatto che i grassi animali di categoria 3 non possono essere sostituiti nelle formulazioni degli alimenti per animali da compagnia. “Sono una risorsa scarsa e difficile da sostituire – spiega Giorgio Massoni, Presidente di Assalco, evidenziando una contraddizione. “In realtà, bruciare questi grassi animali è una scelta non sostenibile.”
La questione e nota da tempo tant’è che Fediaf, la Federazione Europea del Pet Food prese già posizione nel settembre 2022 dichiarando “delusione” per il mancato appoggio dell’Europarlamento alla richiesta di salvaguardare l’uso dei sottoprodotti di categoria 3. Rosa Carbonell, Presidente di FEDIAF dichiarò: “Siamo delusi dal fatto che il Parlamento europeo abbia dato la priorità ai biocarburanti rispetto alla salute e al benessere dei nostri animali da compagnia. Come risultato di questa decisione, il rischio di carenze potrebbe aumentare e la crisi alimentare potrebbe presto raggiungere anche i nostri animali domestici. FEDIAF crede fermamente che il cibo, non destinato al consumo umano, debba essere riciclato utilizzandolo prima nel cibo per animali domestici, che si colloca ben al di sopra dell’uso di energia nella gerarchia dell’UE delle opzioni più preferibili per lo smaltimento dei rifiuti alimentari. Altri tipi di grassi animali, come i grassi animali di categoria 1 e 2 dei sottoprodotti di origine animale, che non soddisfano gli standard necessari per essere utilizzati negli alimenti per animali domestici per motivi di sicurezza e contaminazione, sono molto più adatti per l’uso nei biocarburanti”.
In Europa il pet food serve oltre 300 milioni di animali da compagnia in Europa e fornisce occupazione diretta e indiretta a oltre 1 milione di cittadini europei. I grassi animali forniscono acidi grassi essenziali, energia e contribuiscono all’appetibilità degli alimenti, offrendo importanti benefici nutrizionali ai pet. “Sono risorse scarse, difficilmente sostituibili e, anche laddove possibile, le alternative sarebbero molto meno nutrienti, sostenibili e in diretta concorrenza con l’alimentazione umana”- fa notare Assalco. Fra le alternative possibili si colloca il biometano.