Mai sottovalutare le prime settimane di vita del cucciolo in casa. Sono tantissime le cose da fare e in questa fase sbagliare può essere facile. Ecco un po’ di consigli per il giusto inserimento.

a cura di Sonia Molduzzi Educatore Cinofilo presso il Centro Cinofilo Dog Galaxy (Forlì)
Sonia Molduzzi

La decisione di adottare un cucciolo non è da prendere alla leggera: è un impegno che durerà tanti anni. Tuttavia, quando si compie questo passo, è innegabile che i primi mesi accanto all’amico a quattro zampe siano tra i ricordi più cari della vita passata insieme.


L’entusiasmo per il nuovo arrivo non deve però far dimenticare alcune regole fondamentali per la crescita del cane: la corretta gestione del cucciolo è infatti la base per la convivenza futura; questa è l’età in cui vanno gettate le basi per prevenire problemi comportamentali che potrebbero emergere da adulti. Gli errori compiuti nell’educazione del cane in questa fase di vita saranno in seguito molto difficili da risolvere.

Vediamo quindi quali sono i consigli principali da seguire quando il cucciolo entra a far parte della famiglia.

1) Il riposo.

Mediamente un cane riposa 16 ore al giorno; un cucciolo fino a 20. Posizioniamo la cuccia e le sue ciotole in un luogo riparato e non di passaggio: non vicino a luoghi di accesso e circolazione come porte, finestre e corridoi. Se scegliamo di far dormire il cane con noi, in questo caso il suo giaciglio può essere posizionato ai piedi del letto. Se invece si sceglie una stanza diversa, sarà importante non correre da lui ogni volta che cercherà di richiamare la nostra attenzione, ad esempio piangendo.

2) Il recinto.

Il recinto, così come il kennel, non è un oggetto da demonizzare, al contrario: se usato in modo corretto, permette al cucciolo, in nostra assenza, di limitare il raggio d’azione ad un’area circoscritta ed evitare che danneggi i mobili e gli oggetti di casa. Nel recinto va posizionato il suo cuscino e una ciotola d’acqua, in modo che al suo interno il cucciolo si possa sentire protetto come in una tana.

3) I pericoli.

Prima dell’arrivo del cucciolo liberiamo la casa di tutti quegli oggetti che potrebbero essere presi in bocca dal cane: il cucciolo esplora e conosce anche attraverso la bocca quindi tutto quello che è alla sua portata è potenzialmente qualcosa di interessante da prendere, mordere, rompere. Inoltre, molti oggetti potrebbero essere ingeriti dal cucciolo e quindi diventare un pericolo. È importante rendere la casa “a prova di cucciolo”: la recinzione è sicura? Ci sono sostanze chimiche che potrebbe ingerire? Le scale sono pericolose? Si può anche valutare l’installazione di cancelletti di sicurezza.

4) La socializzazione.

Il procedimento attraverso cui il cane impara a conoscere e non avere paura di ciò che lo circonda prende il nome di “socializzazione”: si tratta di un processo che va sviluppato con criterio ed in modo graduale e programmato, senza forzature. Non tutte le interazioni e le esperienze sono opportune: in questo periodo delicato e sensibile il cucciolo è come una spugna, che assorbe tutte le informazioni provenienti dall’esterno e le cataloga in “positive” e “negative”. Una socializzazione sbagliata o traumatica può rimanere nella memoria del cane per tutta la vita.

5) Stare … da solo!

Animale sociale, per il cane rimanere da solo senza il suo branco di riferimento non è naturale. Quando portiamo a casa il cucciolo ricordiamo che ha appena subito un trauma con la separazione dalla madre e dai fratellini. Non ci si deve stupire quindi se non resta tranquillo una volta lasciato da solo per diverse ore, ma dall’altra parte dovrà sapere che il suo punto di riferimento non potrà essere sempre con lui. Il percorso che porterà il cucciolo ad abituarsi a stare solo va intrapreso in maniera graduale: prima pochi minuti di attesa, poi un lasso di tempo man mano più ampio, fino a raggiungere le ore che ogni giorno passerà da solo. Una prassi seguita da molti proprietari è quella di prendere un periodo di ferie all’arrivo del cucciolo: si tratta di una scelta positiva, ma è necessario fare attenzione a non esagerare. Il cucciolo rischia di abituarsi ad avere qualcuno presente 24 ore su 24, e al momento del ritorno al lavoro subirà un nuovo traumatico distacco che potrebbe generare problematiche legate all’ansia da separazione.

6) Il gioco.

Giocare con il nostro cucciolo già dai primi giorni è fondamentale. Il gioco non è solo un momento di svago: rafforza la salute fisica e mentale ed è una vera e propria palestra di vita. Attraverso il gioco il cucciolo impara le prime norme di comportamento: quando e come inizia il divertimento, i comandi (ad esempio il “lascia”), le regole sociali, l’autocontrollo. Quali giochi possiamo fare con il nostro cucciolo? La scelta è ampia: tira e molla, riporto, ricerca olfattiva, problem solving. Proviamo diversi giochi e scegliamo quelli che al cucciolo piacciono di più e per i quali risulta più portato: questo non solo rafforzerà il legame tra cucciolo e proprietario, ma anche la sicurezza e la fiducia in sé stesso.

7) Sporcare fuori casa.

Una delle norme necessarie per la convivenza è l’abitudine di Fido a fare i propri bisogni all’esterno. Il cucciolo va premiato ed elogiato quando sporca fuori, mentre va ignorato quando fa i propri bisogno all’interno delle mura domestiche, circostanza nella quale è consigliato pulire senza farsi vedere. Il cucciolo va portato fuori spesso, in particolare nei momenti in cui è più stimolato a fare i suoi bisogni: appena sveglio, dopo i pasti e dopo aver giocato.

8) La passeggiata al guinzaglio.

La passeggiata è un altro momento fondamentale da condividere con il nostro cane, ma non solo: la passeggiata sarà anche un’occasione educativa per gestire la comunicazione, le distanze sociali, il rapporto con gli altri cani. Durante la passeggiata il cucciolo dovrà essere libero di annusare ed esplorare il mondo attorno a sé, alternando momenti di condotta in cui gli sarà richiesta una maggiore collaborazione con noi. Il proprietario avrà il compito, sin da subito, di insegnare al cucciolo a non tirare, ad abituarlo a contesti diversi, alle interazioni corrette con altri soggetti e con il mondo esterno. La passeggiata è un momento di appagamento e benessere per entrambi, non un dovere: spegnete il cellulare, ritagliatevi del tempo per passeggiare in ambienti naturali, godetevi il momento con il vostro migliore amico a 4 zampe.

9) Interazioni.

Ricordiamoci sempre che ogni cucciolo ha il proprio carattere: rispettare l’individualità del soggetto significa anche lasciargli il tempo e lo spazio necessari per ambientarsi nella nuova casa e con la nuova famiglia. Un cucciolo particolarmente timido potrebbe non voler essere approcciato e rifugiarsi in angoli protetti della casa: non forziamo interazioni non volute, diamogli la possibilità di conoscerci e fidarsi di noi un poco alla volta.

10) Educazione di base.

Nonostante la nostra convivenza con il cane prosegua da migliaia di anni, parliamo due lingue diverse e a volte le differenze di comunicazione possono creare difficoltà di comprensione ed interpretazione.
È sempre consigliato, all’arrivo del cucciolo, affidarsi ad un educatore cinofilo per iniziare un percorso di educazione: è un’ottima base di partenza per una buona convivenza, nel rispetto del benessere del cane e della sua natura.
I percorsi di educazione aiutano il proprietario a capire il proprio cane, a prevenire le problematiche più comuni, a capire il suo linguaggio e i suoi reali bisogni, e a gestire al meglio il cane nel contesto in cui vive.

Scegliere di condividere la propria vita con un cane è meraviglioso: più comprendiamo la sua natura, più questa convivenza sarà serena ed appagante per entrambi.

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