Nella foto (da sinistra): Lorenza, Valentina, Monica e Michela ad un evento.

Intervista a Lorenza Cevoli, attivista da 25 anni e presidente di Animal Freedom, una delle associazioni più radicate sul territorio. Risultati e obiettivi 2021.


Animal Freedom è sicuramente una delle associazioni animaliste più radicate e determinate operanti sul territorio riminese. Tante le battaglie combattute, tanti gli animali salvati, notevole l’impegno quotidiano profuso per perseguire gli obiettivi sociali.

Presidente Lorenza Cevoli, ci può spiegare quando nasce Animal Freedom e con quali finalità?

“Ci siamo costituiti associazione nel 2009: eravamo un gruppetto di persone accomunate dal desiderio di “fare qualcosa” per gli animali, tutti gli animali, senza distinzione di specie. È proprio questo che contraddistingue la nostra associazione: per noi non esistono animali di serie A e animali di serie B, tutti hanno lo stesso diritto alla vita e alla non sofferenza. Quindi benissimo fare volontariato in canile, a patto che poi tornati a casa non ci si metta nel piatto una bistecca o un petto di pollo perché non ha proprio senso! I volontari di Animal Freedom sono tutti vegetariani o vegani, e questo è l’unico requisito che chiediamo a chi vuole unirsi a noi”.

Quanti sono gli aderenti all’associazione e come vi distribuite i compiti?

“I volontari sono una quindicina, impegnati in base alla propria disponibilità. Nel tempo, ognuno si è ritagliato un ruolo: c’è chi si dedica al volontariato in canile, chi ha più possibilità e predisposizione ad accogliere gatti “in stallo” a casa propria in attesa di darli in adozione, chi segue colonie feline, chi si occupa di organizzare i banchetti, chi sa cucinare e prende in mano la gestione delle cene benefit, chi segue le adozioni, chi tiene i conti. E c’è chi ha più tempo e fa un po’ di tutto! Naturalmente sto parlando del periodo pre-covid, perché nell’ultimo anno la nostra attività è un po’ cambiata”.

Quali sono i risultati più importanti conseguiti negli ultimi anni?

“Ci sono tante “piccole” cose che ci danno soddisfazione e carica per andare avanti: ad esempio il successo – anche in termini economici – riscosso dalle nostre tradizionali cene vegan in favore del Rifugio di Ulmino; la rete di aiuti a vari rifugi che siamo riusciti a organizzare grazie a chi ci sostiene perché crede in noi (spediamo quintali di cibo a diversi rifugi in Puglia, Calabria, Sicilia… ma anche qui in provincia di Rimini!); le decine di cani e gatti a cui abbiamo contribuito a trovare una casa”.

Quali sono le emergenze che dovete affrontare in questo periodo?

“Il Covid ha cambiato tutto. Niente più eventi pubblici, niente cene, niente collette alimentari. In compenso sono aumentate le persone che chiedono aiuto per i propri animali, perché il lavoro è calato, o sparito, e ci sono meno soldi. Noi cerchiamo di tamponare queste situazioni distribuendo cibo per cani e gatti, finché ce n’è! Inoltre abbiamo dato disponibilità al Comune di Rimini ad aiutare le famiglie in quarantena nella gestione del proprio cane. Non ci si pensa, ma per chi ha uno o più cani e vive in appartamento, il non poter uscire rappresenta un grosso problema! La prima richiesta di aiuto è arrivata nell’aprile scorso, durante il lockdown, l’ultima la stiamo gestendo proprio in questi giorni”.

Secondo lei la sensibilità animalista è aumentata nella popolazione?

“Sicuramente. Ora, per esempio, la gente segnala quando vede cani tenuti male o vaganti per strada. Il problema è che le leggi non si sono adeguate di conseguenza. O meglio, qualcosa è cambiato, negli anni, ma a mio avviso non in maniera soddisfacente. C’è di sicuro una maggiore sensibilità verso tutti gli animali: i vegetariani-vegani sono in aumento, molte persone cominciano a non apprezzare più zoo e delfinari, le pellicce non sono più uno status symbol, la caccia viene osteggiata praticamente da chiunque non sia un cacciatore, eppure ancora non viene abolita. Io sono attivista da 25 anni e, se da un lato vedo e apprezzo i cambiamenti, dall’altro penso che siano assolutamente insufficienti: gli animali sono ancora sfruttati su larga scala, in tutti i settori, in maniera indegna”.

Se volesse dare alla sua associazione un obiettivo, o più obiettivi per la fine del 2021 quali indicherebbe?

“In questo periodo è fatica darsi degli obiettivi, a noi basterebbe ricominciare a fare quello che facevamo prima: creare situazioni di incontro con le persone durante le quali, mentre si raccolgono cibo e fondi, si fa anche sensibilizzazione sul rispetto degli animali a 360°”.

In Primavera si va a votare a Rimini ed in altro Comuni della Provincia, cosa chiede alle forze politiche che si sfideranno?

“In provincia di Rimini serve, e sono decenni che lo chiediamo, un gattile. Le amministrazioni si sono succedute ma la richiesta, condivisa da tutte le associazioni del territorio, è rimasta finora inascoltata. E come sempre, a tamponare le decine e decine di emergenze, sono sempre i volontari. Sarebbe ora che i Comuni si mettessero d’accordo per realizzare una struttura di accoglienza per gatti, come ne esistono in tante città d’Italia”.

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