
Giugno è uno dei mesi più caldi dell’anno e per chi ama il giardinaggio, soprattutto in vaso, questo periodo rappresenta una vera sfida. L’evaporazione dell’acqua dai vasi può essere rapidissima, mettendo a rischio la salute delle piante. Gli agronomi, esperti nella gestione delle coltivazioni, hanno sviluppato strategie efficaci per limitare questo fenomeno e garantire che le piante ricevano tutta l’acqua di cui hanno bisogno. In questo articolo ti sveleremo 5 trucchi pratici e immediati per ridurre l’evaporazione nei vasi a giugno, basati proprio sui consigli degli esperti del verde.
1. Pacciamatura: la barriera naturale contro l’evaporazione
Il primo trucco, semplice ma spesso sottovalutato, è la pacciamatura. Si tratta di coprire la superficie del terriccio nei vasi con materiali organici o inerti. Gli agronomi consigliano la pacciamatura perché crea una barriera fisica tra il sole e il terreno, rallentando l’evaporazione dell’acqua e mantenendo costante l’umidità nel substrato.

I materiali migliori sono quelli naturali: corteccia di pino, paglia sminuzzata, foglie secche, gusci di nocciola o persino il cippato di legno. Anche i materiali inerti come l’argilla espansa o la ghiaia possono essere utilizzati, soprattutto nei vasi ornamentali. Lo strato ideale è di 2-4 cm, sufficiente per proteggere il terreno senza soffocare le radici.
La pacciamatura, oltre a ridurre l’evaporazione, limita la crescita delle erbacce e protegge le radici dai bruschi sbalzi di temperatura tipici di giugno. Applicarla è semplicissimo: basta distribuire uniformemente il materiale scelto sulla superficie del vaso, lasciando libero il colletto della pianta per evitare marciumi.
2. Scegli il vaso giusto e proteggilo dal sole
Il tipo di vaso influisce moltissimo sulla velocità di evaporazione dell’acqua. Gli agronomi raccomandano di preferire vasi in materiali meno porosi, come la plastica o la ceramica smaltata, rispetto a quelli in terracotta grezza. La terracotta, infatti, assorbe e disperde l’acqua più rapidamente, accelerando la disidratazione del substrato.

Un altro trucco è posizionare i vasi in modo che siano protetti dalle ore più calde della giornata. Se possibile, spostali sotto una tettoia, un ombrellone o vicino a una parete che offra ombra pomeridiana. Questo semplice accorgimento può ridurre drasticamente la quantità di acqua che evapora ogni giorno.
Per i vasi di grandi dimensioni, valuta anche l’uso di coprivasi o schermature esterne: esistono in commercio pannelli riflettenti o teli specifici che abbassano la temperatura superficiale dei vasi, mantenendo il terreno più fresco e umido.
3. Innaffiare al momento giusto e con la tecnica adeguata
L’orario in cui si innaffia fa una grande differenza. Gli agronomi suggeriscono di irrigare la mattina presto o la sera tardi, quando le temperature sono più basse e il sole non è diretto. In questo modo, l’acqua ha il tempo di penetrare in profondità nel terreno prima che possa evaporare.

È importante anche la tecnica di irrigazione: meglio bagnare abbondantemente ma meno spesso, piuttosto che dare poca acqua ogni giorno. In questo modo si stimolano le radici ad andare in profondità, dove il terreno mantiene meglio l’umidità. Evita di bagnare le foglie, che potrebbero scottarsi al sole o favorire lo sviluppo di malattie fungine.
Un altro trucco degli agronomi è l’utilizzo di sottovasi con uno strato di argilla espansa o ghiaia, che trattengono l’umidità e la rilasciano lentamente al substrato. Attenzione però a non lasciare acqua stagnante nei sottovasi per evitare il rischio di marciumi radicali.
4. Arricchisci il terreno con ammendanti idroritentivi
Il substrato gioca un ruolo fondamentale nella capacità di trattenere l’acqua. Gli agronomi consigliano di arricchire il terriccio con ammendanti idroritentivi, ovvero materiali capaci di assorbire grandi quantità di acqua e rilasciarla lentamente alle radici.

Tra i più efficaci ci sono la fibra di cocco, la vermiculite e la perlite. Questi materiali, mescolati al terriccio, aumentano la capacità di ritenzione idrica senza compromettere il drenaggio. In commercio esistono anche polimeri specifici, detti “idrogel”, che possono essere aggiunti al terreno per trattenere l’acqua fino a 10 volte il loro peso.
Ricordati che un terreno ben strutturato, ricco di sostanza organica, trattiene meglio l’umidità e permette alle piante di superare senza stress i periodi più caldi. Prima di rinvasare o allestire nuovi vasi, valuta sempre la composizione del substrato.
5. Sfrutta le piante “coprisuolo” e le consociazioni intelligenti
Un trucco spesso utilizzato dagli agronomi nei vasi più grandi è quello di piantare specie coprisuolo o tappezzanti insieme alle piante principali. Queste piante, come la dichondra, il timo serpillo o la portulaca, creano una copertura verde che ombreggia il terreno e riduce l’evaporazione.

Le consociazioni intelligenti, ovvero la coltivazione di più specie nello stesso vaso, aiutano a creare un microclima più umido e protetto. Le radici delle diverse piante occupano strati differenti del terreno, sfruttando meglio le risorse idriche e riducendo la competizione.
Inoltre, alcune piante aromatiche come il basilico o la menta, se coltivate insieme a fiori o ortaggi, possono contribuire a respingere parassiti e a mantenere il terreno più fresco grazie alla loro crescita compatta. Sperimenta diverse combinazioni per trovare quella più adatta alle tue esigenze e al tuo spazio verde.